[A cura di: ARERA – www.arera.it] Sono riprese le attività di controllo con ispezione presso le imprese eseguite dall’ARERA, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ai sensi del Protocollo di Intesa tra le due Istituzioni. Le attività ispettive per la verifica della corretta attuazione della regolazione dell’Autorità erano state sospese a fine febbraio, in concomitanza con l’emergere dei primi casi di diffusione di Covid19 e in raccordo con i successivi decreti del Governo relativi all’emergenza sanitaria.
In questi mesi, tuttavia, i controlli dell’Autorità con la Guardia di Finanza sui settori di competenza sono continuati, attraverso analisi di tipo documentale, che non richiedono mobilità di personale e possono avvalersi di banche dati consultabili da remoto.
Tra gli ambiti interessati da questa tipologia di controlli, ad esempio:
Sono stati inoltre svolti dalla Guardia di Finanza i consueti controlli telefonici sul pronto intervento gas.
I controlli con sopralluogo presso le imprese ripartono dunque nel pieno rispetto delle procedure di tutela della salute di tutti i soggetti interessati. Saranno concentrati su due ambiti specifici:
Si tratta di ambiti che, in base anche agli esiti della campagna di attività del 2019, hanno rivelato il perdurare di situazioni critiche e dunque meritevoli di attenzione.
Guardando al totale delle somme contestate/recuperate in esito a tutte le attività di controllo del 2019, queste, nel complesso, hanno raggiunto il valore di circa 33 milioni di euro, a fronte di 3,2 milioni di euro di sanzioni comminate nello stesso anno in esito a verifiche ispettive.
Nel dettaglio, in termini di rispetto delle regole di sicurezza nel settore gas, il 2019 ha evidenziato il numero più alto di casi critici mai registrato in un anno, criticità sostanzialmente confermate anche per il 2020 dagli esiti dei controlli telefonici al pronto intervento, a cui ora seguiranno le previste verifiche ispettive.
Riscontri negativi si sono avuti anche con riferimento alle ispezioni effettuate nel 2019 sulla qualità del servizio elettrico.
Per quanto riguarda invece il controllo di alcune voci che impattano sulle bollette, saranno portate a termine le campagne ispettive sul rispetto degli obblighi di comunicazione al Sistema Informativo Integrato, sul settlement e quella di controllo delle tariffe idriche. Anche in questi ambiti, il 2019 aveva rilevato alcune situazioni non conformi.
In particolare, nel settore idrico, le ispezioni condotte nel 2019 avevano evidenziato, come già negli anni precedenti, la presenza di costi non riconoscibili nelle predisposizioni tariffarie e differenze tra le tariffe applicate e le tariffe stabilite dall’Autorità, anche se di rilievo appare il fatto che le somme contestate siano risultate in calo (circa 5 milioni di euro i costi non riconoscibili e 11,5 milioni di euro gli scostamenti tariffari, a fronte di una media annuale in precedenza di circa 30 milioni di euro in un caso e a circa 15 milioni di euro nell’altro).
Con riferimento ai costi, arriva dunque a circa 170 milioni di euro la stima complessiva degli importi contestati alle imprese del settore nel corso di 6 anni di attività di verifica con la Guardia di Finanza.
Sempre nel 2019, e a seguito di una campagna di controlli documentali seguita da sopralluoghi che avevano interessato 9 imprese rilevanti per dimensione, erano stati richiesti a diverse di esse ulteriori interventi per assicurare la piena efficacia delle norme relative alla separazione degli spazi fisici destinati all’attività di vendita, dei marchi, dei database e del personale tra attività nel mercato libero e in quello tutelato dell’energia. Interventi, questi, a vantaggio del corretto funzionamento del mercato importanti in vista della riapertura degli sportelli e delle attività post lockdown.