Il bonus acqua potabile, nato con la Legge di Bilancio 2021, è un’agevolazione creata con l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua, riducendo il consumo di bottiglie di plastica e consiste in un credito d’imposta pari al 50% e relativo alle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate dagli acquedotti.
In seguito alla proroga stabilita dalla Legge di Bilancio 2022, che ha esteso l’agevolazione anche per il 2023, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le regole contenute nel provvedimento del 16 giugno 2021, pubblicando il 9 gennaio scorso il provvedimento prot. n. 3921/2024.
Dal citato provvedimento si evince che per l’anno 2023 le risorse a disposizione sono pari a 1,5 milioni di euro ed è possibile inviare la richiesta per le spese sostenute nel 2023 dal 1° al 28 febbraio 2024, attraverso l’apposito modello di “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”.
Il modello può essere trasmesso tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito delle Entrate o i canali telematici dell’Agenzia.
Ricordiamo che il tetto massimo di spesa su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:
• 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
• 5.000 euro per ciascun immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e per gli enti non commerciali.
Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24 oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
Infine, per poter fruire dell’agevolazione, ricordiamo che è necessario che le spese siano documentate con fattura elettronica o documento commerciale in cui va riportato il codice fiscale di colui che richiede il bonus. Necessario, quindi, che il pagamento avvenga attraverso bonifico bancario o postale o con altri sistemi diversi dai contanti, in quanto è essenziale la tracciabilità del pagamento.
A cura di Deborah Maria Foti – Ufficio Stampa ANAPI