Il Governo aiuta le famiglie a lottare contro il caldo: sono ancora usufruibili le detrazioni fiscali per il “bonus condizionatori” previsto dalla Legge di Bilancio 2022, che ha disposto la proroga del “bonus mobili” con una rimodulazione degli importi rispetto allo scorso anno. Infatti, se per il 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione era pari a 16mila euro, per il 2022 è stato fissato a 10mila euro e a 5mila euro per gli anni 2023 e 2024.
Per quanto attiene al bonus condizionatori, la Legge di Bilancio garantisce anche per l’anno in corso una detrazione fiscale per l’acquisto di un dispositivo nuovo che appartenga almeno alla classe energetica A+. La detrazione varia a seconda delle agevolazioni a cui il bonus condizionatori si accompagna: se è associato al bonus mobili, lo sconto fiscale è del 50 per cento, mentre con l’ecobonus si arriva al 65 per cento. Per poter godere di questi vantaggi è però necessario acquistare il nuovo dispositivo entro il 31 dicembre 2024.
Tuttavia, è anche possibile far rientrare la spesa del condizionatore nel superbonus 110 per cento.
Bonus condizionatori del 50%
Chi sta beneficiando del bonus ristrutturazioni del 50% ha diritto alla stessa percentuale di detrazione fiscale sull’acquisto del condizionatore. A patto, però, che le opere di ristrutturazione siano iniziate dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si acquista il dispositivo. Pertanto, si ha diritto al bonus del 50% sul condizionatore comprato nel 2022 se la ristrutturazione della casa è iniziata dopo il 1° gennaio 2021. Se, invece, i lavori sono partiti a dicembre 2020, non è possibile ottenere il bonus condizionatori.
Spetta la detrazione anche se si sta effettuando un intervento di manutenzione straordinaria senza la ristrutturazione, purché venga migliorata e documentata l’efficienza energetica dell’edificio.
Il bonus è fruibile anche quando vengono scelte la cessione del credito o lo sconto in fattura come alternativa alla classica detrazione sui lavori di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria.
In sintesi, è possibile abbinare il bonus climatizzatori ai seguenti interventi:
– manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
– ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
– restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Bonus condizionatori del 65%
Nel caso si stia usufruendo dell’ecobonus per lavori di riqualificazione energetica di un immobile, lo sconto cresce. In questo caso, infatti, la detrazione fiscale a è possibile arrivare per l’acquisto di un nuovo condizionatore sale al 65% se si acquista con pompa di calore ad alta efficienza, per un importo massimo detraibile pari a 46.154 euro in dieci quote annuali. Stesso discorso nel caso in cui non si stia acquistando un condizionatore ex novo ma si stia andando a sostituire un vecchio impianto appartenente a una classe energetica inferiore.
Anche la detrazione del 65% può essere richiesta solamente da chi inizia l’intervento di ristrutturazione edilizia dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto del condizionatore.
Bonus condizionatori al 110%
Non c’è una disposizione che consenta di acquistare singolarmente un condizionatore e di fruire del superbonus 110%. Ma una possibilità di ottenerlo con questa vantaggiosa soluzione c’è: far rientrare il dispositivo in uno degli interventi trainanti, cioè quello della sostituzione dell’impianto di condizionamento.
Come ottenere il bonus condizionatori
Il bonus condizionatori del 50% o del 65% si ottiene in due modi:
– come sconto diretto al momento dell’acquisto del dispositivo;
– attraverso la dichiarazione dei redditi.
In entrambi i casi, sarà necessario documentare le spese sostenute per i lavori che danno diritto alla detrazione e l’aumento dell’efficientamento energetico dell’edificio.
Per questo bonus non viene chiesta la dichiarazione Isee, pertanto chiunque ha diritto alla detrazione senza indicare la propria situazione economica equivalente.