Lo stop alla cessione dei crediti comporterà non solo un danno economico per le imprese di tutto l’indotto, ma anche un danno sociale enorme.
In questi anni, infatti, sull’onda di bonus e superbonus, le aziende si sono lanciate con fiducia nella politica di riqualificazione energetica e hanno fatto investimenti su personale, macchinari e impianti.
Ora, dall’oggi al domani, dovranno tornare sui loro passi e ridimensionarsi, per riuscire a far fronte all’ondata di disdette o sospensioni degli ordini in essere, destinati a cantieri non ancora avviati nella fatidica data del 16 febbraio.
Da quel giorno ad oggi, infatti, il settore dell’edilizia ha registrato il blocco di molti cantieri e le aziende dell’indotto sono state tempestate da disdette degli ordini ricevute nei mesi scorsi
Il problema non è rappresentato solo dall’eliminazione della misura, ma anche dal modo repentino con cui è avvenuta e dall’incertezza che ha lasciato sul campo.
Nel settore degli infissi e dei serramenti, così come in quello delle tende e delle schermature solari, o porte e pavimenti, tra l’ordine e l’effettiva consegna del prodotto possono passare anche due o tre mesi. Con il risultato che adesso i magazzini sono pieni, ma i clienti non intendono ritirare la merce.