Che cos’è? Come funziona? I quanti ne fruiscono? Il bonus sociale per energia elettrica e gas è l’oggetto del rapporto diffuso nei giorni scorsi dall’Authority. Di seguito, i dati salienti.
I decreti susseguitisi negli ultimi anni, hanno individuato quale strumento per circoscrivere la platea dei cittadini a cui consentire l’accesso al bonus l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (il cosiddetto ISEE), prevedendo due soglie differenziate per numerosità della famiglia anagrafica (inizialmente ISEE non superiore a 7.500 euro, poi innalzato a 8.107,5 euro a partire dal 1° gennaio 2017 ed esteso fino a 20.000 euro per i nuclei famigliari con almeno quattro figli a carico); hanno stabilito che il bonus deve essere adeguato al numero di componenti della famiglia anagrafica e attualmente deve essere tale da garantire indicativamente una riduzione pari al 30% della spesa lorda per l’elettrico (fino al 31 dicembre 2016 era il 20% della spesa netta) e per il gas al 15% della spesa media al netto delle imposte sostenuta dall’utente tipo. Inoltre per il gas naturale è stabilito che la compensazione deve tener conto anche della necessità di tutelare i clienti che utilizzano impianti condominiali e che deve essere riconosciuta in forma differenziata per zone climatiche. Dalla possibilità di usufruire del bonus gas vengono escluse sia le famiglie che utilizzano gas diversi dal gas naturale, sia i clienti che utilizzano il teleriscaldamento.
Una disciplina specifica è prevista per i cittadini in gravi condizioni di salute che necessitano per il loro mantenimento in vita dell’utilizzo di apparecchiature elettromedicali alimentate ad energia elettrica. Tale disciplina, inizialmente attuata in via transitoria, è stata completata in seguito all’emanazione del decreto del Ministro della Salute 13 gennaio 2011 che ha individuato puntualmente le apparecchiature medico-terapeutiche il cui utilizzo consente l’accesso al bonus.
In sintesi, a legislazione vigente, dunque il diritto ad ottenere il bonus elettrico e gas dipende:
a) dalla soglia ISEE prestabilita e quindi da un indicatore che misura la condizione economica delle famiglie tenendo conto non soltanto del reddito, ma anche del patrimonio, della composizione e numerosità del nucleo familiare, della presenza di persone portatrici di handicap o in alternativa dalla titolarità di Carta Acquisti o del reddito di inclusione;
b) dalla titolarità di un contratto di fornitura di energia elettrica e/o gas naturale o dall’utilizzo di una fornitura di gas naturale centralizzata a livello condominiale;
c) solo per i clienti elettrici da una condizione di salute che comporta l’utilizzo di determinate macchine salvavita alimentate ad energia elettrica.
Il valore del bonus riconosciuto ai cittadini in condizione di disagio economico è costituito da uno sconto sulla spesa di energia elettrica e gas, applicabile sia ad un contratto di mercato libero che di regime tutelato. Lo sconto non è parametrato alla spesa effettiva, ma alla spesa media di un utente tipo al lordo (elettrico) o al netto (gas) delle imposte a sua volta commisurata alla numerosità familiare e nel caso del gas alla zona climatica di riferimento. Infine va rilevato che il bonus, con le caratteristiche sopra indicate, è una misura di carattere nazionale, viene cioè applicata a prescindere da eventuali misure, nazionali o locali di sostegno alla vulnerabilità economica, i diversi bonus sono inoltre cumulabili.
Il numero di famiglie a cui è stata riconosciuta almeno una agevolazione nel corso degli anni, cioè che ha ottenuto per almeno una volta il bonus, dall’avvio del meccanismo al 31 dicembre 2017 è di 2.737.764 per l’elettrico e di 1.650.894 per il gas. Il rapporto fra cittadini potenzialmente destinatari del bonus elettrico e gas così come individuati sulla base dell’indicatore ISEE e cittadini effettivamente agevolati si è costantemente attestato, fra il 30% e il 32% dei potenziali destinatari nonostante le misure poste in campo per diffondere l’informazione, tra i potenziali destinatari, con campagne informative e progetti volti a coinvolgere anche altri soggetti che operano con i cittadini vulnerabili. Le famiglie con un bonus attivo al 31 dicembre 2017 risultano nel complesso in aumento rispetto all’anno precedente sia in relazione al disagio economico elettrico sia a quello gas con una ripresa positiva dopo la flessione verificatasi a partire dal 2015 come effetto della riforma del calcolo dell’indicatore ISEE.
Costantemente in crescita risultano invece i bonus per disagio fisico, non legati all’indicatore ISEE. Va precisato che Il bonus per disagio fisico non è associato all’ISEE ed è calcolato in modo diverso da quello per disagio economico; il valore del bonus è infatti fissato sulla base della stima dei costi ulteriori indotti dall’utilizzo di apparecchiature elettromedicali rispetto ai normali consumi di energia elettrica (il riferimento è il consumo medio di una famiglia di quattro componenti).
Come già precisato la spesa media dell’utente tipo su cui si applica lo sconto bonus per disagio economico deve tener conto del numero dei componenti della famiglia anagrafica. La disciplina comprende una esplicita previsione per le famiglie con almeno 4 figli a carico (le cosiddette famiglie numerose) che godono di un trattamento specifico (ISEE fino a 20.000 euro come soglia di ammissione al sistema) per l’accesso alla compensazione. Le famiglie numerose hanno mantenuto un peso costante sul totale delle famiglie agevolate intorno al 3% nel periodo 2015-2017 per l’elettrico e a circa il 3,4% nel gas. In particolare, con riferimento a questo ultimo anno il 41,5 % delle famiglie con bonus elettrico per disagio economico aveva 1 o 2 componenti, il 40,4% aveva 3 o 4 componenti ed il 18,1% oltre 4 componenti. Tale ripartizione risulta sostanzialmente stabile negli ultimi 3 anni.
Per il gas la situazione appare del tutto analoga. Negli ultimi 3 anni le famiglie fino a 4 componenti hanno rappresentato in media 81,1% del totale delle famiglie agevolate a fronte dell’81,8% dell’elettrico.
In termini di allocazione geografica dei clienti con un’agevolazione in corso, pare che nelle aree Sud e Isole i beneficiari del bonus gas siano meno presenti principalmente a causa dei diversi livelli di metanizzazione rispetto alle macro aree Centro e Nord Ovest e Nord Est1. Precisamente, anche per effetto della mancata metanizzazione della Sardegna che esclude l’isola dall’accesso al bonus gas, nell’area Sud-Isole, meno della metà delle famiglie ha richiesto sia il bonus elettrico che quello gas, laddove tale rapporto sale all’82% nell’area Nord-Est e all’80% Nord-Ovest. Avendo a riferimento gli ultimi 3 anni risulta evidente come l’allocazione geografica dei titolari di bonus, pur diversa fra elettrico e gas, si mantenga sostanzialmente stabile.
In particolare, nonostante nel 2017 fletta leggermente, resta alta la percentuale di nuclei beneficiari del bonus con un ISEE fino a 5.000 euro che si attesta al 64%. L’elemento di novità più significativo rispetto al 2016 è tuttavia rappresentato dal significativo aumento di peso della fascia compresa fra 7.501 euro e 10.000 che ricomprende le famiglie che sono entrate per la prima volta grazie all’innalzamento del livello soglia dell’ISEE a 8.107,5 euro.