Le numerose agevolazioni in vigore sul fronte delle ristrutturazioni edilizie hanno consentito a molti proprietari, ma anche a tanti affittuari, di rinnovare la casa, il giardino, eliminare le barriere architettoniche, recuperando parte della spesa sostenuta tramite detrazione fiscale, cessione del credito o sconto in fattura.
Tanti di questi bonus sono tuttora attivi e, a parte il Superbonus, che dopo le modifiche apportate dall’ultima legge di Bilancio è limitato alle prime case, le altre detrazioni fiscali possono essere applicate anche alla seconda casa.
Il bonus Ristrutturazioni
Il bonus Ristrutturazioni consente di recuperare in 10 anni il 50% di quanto speso e si applica sugli immobili residenziali a prescindere dall’Isee del richiedente. Inoltre le ristrutturazioni interne non devono necessariamente riguardare l’immobile prima casa, e questo significa si può chiedere per interventi sulle seconde case, anche senza residenza. La legge tiene infatti in considerazione il tipo di immobile (se residenziale o commerciale) ma non la proprietà. Questo vuol dire che lo stesso richiedente può usufruire della detrazione su due appartamenti (sia per la prima casa sia per la seconda), oppure richiederlo direttamente per la seconda casa.
Il bonus Ristrutturazioni consiste della detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per lavori interni fino al tetto massimo di 96.000 euro fino al 2024.
La detrazione si applica agli immobili residenziali, sia abitazioni private sia condominiali (per le parti private o ad uso comune). Quindi sono inclusi nel bonus gli immobili di classe catastale dalla A1 alla A 11 (esclusi gli immobili in A10, uffici e studi privati). Invece non si può usufruire della detrazione su negozi, laboratori, capannoni, industrie e così via.
La detrazione del 50% deve essere indicata nella presentazione della Dichiarazione dei redditi, allegando documenti e fatture che attestino la spesa sostenuta. Per ottenere la detrazione, in 10 anni e in 10 rate di uguale importo, il richiedente deve aver effettuato i pagamenti tramite mezzi tracciabili come bonifico, assegno, carta di credito o debito.
Lavori ammessi
Non tutti i lavori rientrano nel bonus Ristrutturazione e danno diritto all’agevolazione fiscale. Si deve trattare di interventi destinati al recupero o al restauro conservativo. Questi i lavori ammessi:
– interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali (a prescindere dalla categoria catastale);
– lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia sulle parti comuni degli edifici residenziali, quindi nei condomini;
– interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi.
Bonus mobili
Analogamente al bonus Ristrutturazioni, anche la detrazione fiscale per acquistare mobili ed elettrodomestici può essere richiesta per la seconda casa. Questo però è possibile se viene rispettato un requisito fondamentale: sull’immobile in questione (prima o seconda casa che sia) devono essere stati eseguiti interventi di ristrutturazione straordinaria o restauro conservativo.
Quindi chi ha beneficiato del bonus Ristrutturazione al 50% per la seconda casa può richiedere anche il bonus Mobili. Grazie a questa agevolazione si possono acquistare letti, armadi, divani, tavoli e altri elementi d’arredo e grandi elettrodomestici di classe energetica alta, recuperando il 50% della spesa sostenuta. Il tetto è di 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024.