Non solo Tasi. A continuare a far discutere in vista dell’esame in Aula della Legge di Stabilità, e anche la questione legata all’inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica. Ultima puntata di quella che sta già assumento i contorni di una storia infinita, è il capitolo scritto dai tecnici di camera e Senato, secondo il cui dossier di analisi sulla Finanziaria, occorrono “dati aggiornati in tema di evasione/inadempimento e morosità sia sul canone sia sulla bolletta elettrica per escludere eventuali ricadute sul gettito in dipendenza del grado di morosità nel pagamento delle utenze elettriche”.
ANTITRUST
Intanto, sul provvedimento si è pronunciata – in questo caso favorevolmente – anche l’Autorità Antitrus, con la seguente nota: “Va bene l’inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica, a condizione di distinguere il costo dell’abbonamento al servizio pubblico radiotelevisivo da quello della fornitura di energia. Ma, in funzione di una concorrenza effettiva nel mercato della raccolta pubblicitaria, l’Antitrust ritiene auspicabile che si assicuri una separazione tra attività di servizio pubblico e attività commerciali della Rai attraverso forme di separazione più incisive di quella contabile”.
In un parere espresso ai sensi della legge 10 ottobre 1990 (n. 287), inviato al presidente del Senato e a quello della Camera, al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo economico, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato “valuta positivamente la previsione di collegare la riscossione del canone Rai e il pagamento della fornitura elettrica, sia per ridurre l’area di evasione sia per ridurre il canone individuale”. A tutela della trasparenza, l’Agcm sollecita però “adeguate garanzie informative in favore degli utenti finali, per non compromettere la possibilità di comprendere chiaramente qual è il prezzo pagato per i servizi di fornitura elettrica”.
In vista della scadenza della concessione del servizio pubblico radiotelevisivo e della futura approvazione del nuovo contratto di servizio Rai, L’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella rileva inoltre che questa può essere “un’opportunità per contribuire al processo di apertura dei mercati dei media al gioco della concorrenza, garantendo al contempo il rispetto del pluralismo dell’informazione e degli altri obiettivi di servizio pubblico”. A parere dell’Antitrust, questi obiettivi possono essere raggiunti “attraverso la riqualificazione della missione di servizio pubblico radiotelevisivo e mediante il riconoscimento di una maggiore indipendenza e autonomia gestionale della Rai, anche attraverso un assetto societario e organizzativo moderno fondato su regole di funzionamento societario che consentano di garantire l’efficienza e assicurare l’effettività del finanziamento pubblico”.
CODACONS
Sulla querelle irrompe anche il Codacons, che pone però l’accento su un apsetto, in ampia parte, differente: “Se il canone Rai in bolletta diventerà a tutti gli effetti esecutivo, a partire dal 2016 la Rai dovrà rinunciare totalmente alla pubblicità all’interno delle sue trasmissioni. D’altra parte, nelle tv pubbliche di molti Paesi europei la presenza del canone elimina o riduce fortemente la presenza di spot pubblicitari”.
Sul punto, il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, è netto e non ammette repliche: “Se il Governo pensa di risolvere il problema dell’evasione del canone imponendolo a tutti i cittadini attraverso il pagamento della bolletta elettrica, è evidente che la Rai non avrà più bisogno della pubblicità per reperire risorse. All’estero le tv pubbliche finanziate attraverso il canone non prevedono pubblicità all’interno dei propri canali, o la trasmissione di spot è ridotta al minimo. Ad esempio nel Regno Unito non esiste alcuna forma di pubblicità sulla Bbc, mentre in Germania e in Francia gli spot sono fortemente limitati e possono essere trasmessi solo in determinate fasce orarie. Per tale motivo chiediamo al Governo di disporre l’eliminazione totale della pubblicità dai canali Rai a partire dal 2016, perché le immense risorse di cui potrà beneficiare la rete di Stato grazie all’inserimento del canone in bolletta rendono del tutto superflua e lesiva degli interessi degli utenti la trasmissioni di spot”.
Il Codacons ricorda inoltre che contro il canone Rai in bolletta è stata lanciata una petizione on line alla quale possono aderire tutti i cittadini attraverso il sito www.codacons.it.