Il Canone Rai, che rappresenta La tassa più odiata dagli italiani, sarà presto ridotto. Ma per vederlo scomparire dalla bolletta dell’energia elettrica si dovrà attendere almeno fino al 2027. Intanto, a partire dal 2024 il canone Rai dovrebbe scendere da 90 a 70 euro l’anno. Questo è quanto ha annunciato nei giorni scorsi il Governo.
Dal 2024, dunque, gli utenti riceveranno l’addebito nella bolletta della luce di 15 euro, al posto degli attuali 18 euro.
Dovrebbe trattarsi “dell’inizio di un percorso virtuoso”, come lo ha definito il Governo, percorso la cui conclusione dovrebbe portare alla cancellazione definitiva di un tributo introdotto nel febbraio del 1938, in concomitanza con le prime programmazioni radiofoniche. Dopo 90 anni di vita, lo scorso marzo, il vicepresidente del Consiglio aveva definito un processo graduale di cancellazione dell’abbonamento obbligatorio, con una riduzione del 20% ogni anno, fino a sparire completamente nell’arco di 5 anni. In un documento aveva definito la gabella “anacronistica e ingiusta, in quanto è dovuta per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale”.
Con la presentazione della manovra si è passati dai progetti ai fatti, con l’avvio di un’operazione che in teoria dovrebbe concludersi nel 2027. L’ultimo che aveva messo mano al canone, rivoluzionando il metodo di pagamento, era stato Matteo Renzi, con l’introduzione della tassa nella bolletta elettrica. Prima il tributo era arrivato alla cifra record di 113 euro, anche a causa dell’alto livello di evasione. Nel 2016, con il prelievo inserito automaticamente tra le spese per la luce, era sceso a 100 euro e successivamente a 90 euro, grazie al passaggio da 16 milioni di abbonamenti a 22 milioni. Il gettito complessivo, che attualmente si aggira intorno agli 1,7 miliardi, dovrebbe scendere a circa 1,2 miliardi di euro, capitale che dovrà sovvenzionare le trasmissioni radiotelevisive dei canali pubblici.
Il mantenimento del canone Rai nella bolletta elettrica non risolve il problema con l’Unione Europea, che da sempre sottolinea la necessità di avere bollette energetiche trasparenti in cui non devono essere inseriti “costi impropri”, ovvero non legati ai consumi energetici.
L’Italia si è sempre difesa sostenendo che in realtà il costo del canone Rai nella bolletta era ben evidenziato e separato dagli altri costi. Ma il mancato rispetto degli impegni da tempo assunti con la Comunità europea potrebbe esporre l’Italia a possibili sanzioni.