Tra gennaio e ottobre 2017, il gettito del canone TV ammonta a 1.610 milioni di euro, con un incremento dell’8,6 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante la riduzione dell’importo del canone da 100 euro a 90, a conferma degli effetti positivi della modalità di pagamento attraverso la bolletta elettrica introdotta la scorso anno. A certificarlo è il report del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativo alle entrate tributarie nei primi 10 mesi dell’anno (che si attestano a quota 349,2 miliardi, in aumento dello 0,7% rispetto all’analogo lasso temporale del 2016).
Tornando al canone TV, sulla scia dei dati diffusi dal Mef, l’Unione Nazionale Consumatori, per voce del presidente Massimiliano Dona, chiede che “con un emendamento alla Legge di Bilancio sia ridotto l’importo per il 2018. L’impegno assunto, infatti, era che, in caso di recupero dell’evasione, l’importo del canone sarebbe stato ridotto. La riduzione è avvenuta nel 2017 ma non è stata prevista per il 2018. Non solo, ma la Legge di stabilità 2016, prevedeva che le eventuali maggiori entrate per gli anni dal 2016 al 2018, fossero destinate all’ampliamento sino ad 8.000 euro della soglia reddituale di esenzione per chi ha un’età pari o superiore a 75 anni. Siamo alle porte del 2018 e ancora non è stato fatto. Una vergogna”.