CANONI CONCORDATI, SOCIAL HOUSING E FONDO PER LA LOCAZIONE CONTRO L’EMERGENZA CASA
[A cura di: Daniele Barbieri – segretario Generale Sunia]
La diffusione della sintesi dell’indagine realizzata da Nomisma e Fdercasa con dati forniti dagli ex Iacp italiani, indagine dalla quale emerge che 1,7 milioni di famiglie si trovano in una situazione di emergenza abitativa, conferma la necessità, più volte ribadita dal Sunia, di ripensare una strategia di politica abitativa in grado di rispondere al crescente disagio. Insistere sul Social Housing in partenariato come unico strumento per rispondere al fabbisogno sarebbe disastroso. Il basso numero di alloggi in locazione permanente prodotti ed il livello degli affitti proposti sono in grado di intercettare solo una piccola parte della domanda ed in alcune realtà sono molte le rinunce dell’assegnazione proprio per questo motivo.
Avviare un piano per l’edilizia popolare per rispondere alla domanda più debole, modificare profondamente l’attuale sistema di Social Housing per abbassare i canoni e rilanciare l’offerta di alloggi in affitto, finanziare stabilmente il fondo di sostegno alla locazione e stabilizzare le agevolazioni sui contratti concordati. Sono sinteticamente queste le direttrici su cui è necessario aprire un confronto con le parti sociali per arrivare rapidamente ad invertire un meccanismo perverso che sta incentivando solo la proprietà della casa dimenticando i soggetti più deboli.
Non si può pensare di affrontare il disagio crescente con provvedimenti contraddittori privi di un orizzonte strategico. Se, ad esempio, da un lato giustamente si aumentano i finanziamenti per il recupero degli alloggi pubblici sfitti, dall’altro non si può azzerare, come ha fatto la legge di stabilità per il 2016, il fondo di sostegno alla locazione.