[A cura di: Daniele Barbieri, Segr. gen. Sunia] Nel 2018 le famiglie in affitto hanno speso il 32,3% del reddito per l’abitazione. È questo uno dei risultati dell’indagine annuale dell’istituto nazionale di statistica sui consumi delle famiglie in Italia.
Un dato che conferma ancora una volta il peso eccessivo dei costi dell’abitare, più volte denunciato e segnalato dal Sunia e confermato dal numero impressionante degli sfratti per morosità, che ormai rappresentano oltre il 90% del totale degli sfratti.
I dati forniti dall’Istat evidenziano due elementi fondamentali:
È inoltre da sottolineare che la spesa media per l’affitto indicata dall’Istat (487,2 euro mensili per area metropolitana; 404,19 euro per la periferia delle aree metropolitane e i Comuni con oltre 50.000 abitanti; 345,19 euro per gli altri Comuni) essendo comprensiva della quota di alloggi in affitto di proprietà pubblica a cui si applicano canoni inferiori, risulterebbe ben più pesante se si considerasse solo la quota di famiglie in affitto da privati.
È del tutto evidente, di fronte a questi dati, la necessità di un organico e pluriennale piano di aumento dell’offerta di alloggi in locazione a canoni sostenibili, che però non vediamo nell’orizzonte del Governo, che ad oggi sulle politiche abitative non ha espresso altro che il silenzio assoluto.
È da tempo che, insieme a CGIL, CISL UIL e SICET ed UNIAT chiediamo al Ministro Toninelli di aprire un confronto sulle misure necessarie. Ad oggi nessuna risposta a questa richiesta. In compenso il Ministro ha proposta di eliminare la Direzione generale per la condizione abitativa.
Come nascondere la polvere sotto il tappeto!