“Le bollette elettriche italiane sono tra le più care d’Europa. Quanto abbiamo sempre denunciato è confermato dai dati diffusi dalla Commissione Ue”. Ad affermarlo sono Federconsumatori e Adusbef, che spiegano: “Nell’Ue si è riscontrato un trend di aumento dei prezzi al dettaglio per le famiglie (+3,2% ogni anno tra 2008 e 2015) nonostante un calo di quelli all’ingrosso, dovuto – come nel caso italiano – non ad un aumento della componente energetica (calata del 15%), ma di quella di tasse e tributi (salita da 28% a 38%) e, in parte, di quella per la rete (+3,3% l’anno). In questo contesto, le fatture elettriche a carico delle imprese e delle famiglie italiane sono tra le più salate, piazzandosi, rispettivamente, alla prima e alla terza posizione in ambito continentale, peraltro gravame iniquo di quasi i due terzi, non rappresentato dal costo dell’energia in sé ma da imposte, oneri di sistema e accesso alla rete, che continuano a pesare sulle spalle dei consumatori, con oneri ingiusti imposti perfino dall’Iva sulle accise”.
Fin qui la situazione attuale. Ma Adusbef e Federconsumatori sono convinti che la tendenza sia destinata ulteriormente a peggiorare: “Questo scenario, seppur attenuato da lievi forme di tutela per le fasce più deboli che restano sotto la media Ue, finirà per aggravarsi dal 1° gennaio 2018, con l’abolizione del servizio di maggior tutela per luce e gas, che interesserà il 75% circa dei consumatori privati e il 60% delle imprese. Gli utenti saranno gettati nella giungla di un mercato, denominato libero, che già oggi è una sorta di far west, con offerte poco trasparenti, usi, abusi ed ordinari soprusi di pratiche commerciali scorrette, non contrastati adeguatamente dalla dormiente Autorità per l’Energia, che lascia i consumatori in balia del più totale libero arbitrio”.