Il caro-bollette vale anche per i rifiuti con la cifra media della Tari che nel 2022 ha toccato 325 euro di media con un aumento del 3,7%.
Negli ultimi 5 anni la Tari è aumentata mediamente del 7,7%. Sono i dati della consueta indagine realizzata dalla Uil che riportano come tra il 2021 e il 2022 sono 65 le città capoluogo di provincia che hanno aumentato la tassa.
In valori assoluti – spiega Ivana Veronese, segretaria confederale Uil – le famiglie italiane hanno versato nel 2022 per la tariffa rifiuti 325 euro medi, a fronte dei 313 euro del 2021 e dei 301 euro versati nel 2018.
Il costo maggiore si registra a Pisa con 519 euro medi l’anno a famiglia; a Brindisi si versano 518 euro; a Genova 489 euro; a Benevento 481 euro; a Messina 476 euro; Catania 475 euro; a Siracusa 472 euro; ad Agrigento 471 euro; a Taranto 459 euro e a Trapani 457 euro.
Il campione utilizzato dallo studio del Servizio Lavoro Coesione e Territorio del sindacato che ha elaborato i costi in 107 città capoluogo di provincia si riferisce ad una famiglia composta da quattro componenti con una casa di 80 mq e reddito Isee di 25 mila euro.
Tra le città meno costose Belluno con 169 euro l’anno a famiglia; a Novara 174 euro; ad Ascoli Piceno 181 euro; a Macerata 182 euro; a Pordenone 186 euro; a Brescia 187 euro; a Trento 189 euro; a Firenze 194 euro; a Vercelli 197 euro e a Udine 204 euro. Per quanto riguarda le Città Metropolitane, la tassa sui rifiuti pesa per 489 euro all’anno a famiglia a Genova; a Messina per 476 euro; a Catania per 475 euro; a Reggio Calabria per 453 euro; a Napoli per 442 euro; a Bari per 401 euro; a Cagliari per 395 euro; a Milano per 338 euro; a Venezia e a Palermo per 332 euro; a Torino per 331 euro; a Roma per 314 euro; a Bologna per 228 euro e a Firenze per 194 euro.
Fonte: Agenzia Ansa