I dati di queste ultime settimane parlano chiaro: quello delle locazioni turistiche è un segmento in continua crescita, che sta dando nuovo slancio al comparto immobiliare rivalutando gli investimenti sul mattone grazie anche alla sempre maggiore propensione di italiani e stranieri a trascorrere un periodo di villeggiatura nel Bel Paese affittando una casa vacanze: soluzione che garantisce maggiore indipendenza e offre l’opportunità di vivere un’esperienza di viaggio ritenuta più genuina.
Tuttavia, c’è anche un’altra faccia della medaglia: quella di natura fiscale. È quanto emerge dalle attività di controllo condotte ad ampio spettro dalla Guardia di Finanza nella prima parte di quest’estate 2018, e che hanno portato ad accertare ben 450 casi di affitti “in nero”: uno ogni due contratti verificati.
Anche quest’estate sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle sono finiti i proprietari di seconde e terze case per gli affitti nelle località di vacanza: degli 895 controlli complessivamente svolti, uno su due è risultato irregolare. Ben 539 le violazioni rilevate. In Puglia, Toscana e Lazio i casi più numerosi. Ecco alcuni esempi tra i più eclatanti:
* i “ghost hotel” di Taormina (ME): individuati bed&breakfast completamente sconosciuti al Fisco e appartamenti affittati “in nero”. I soggetti che li gestivano hanno omesso di dichiarare redditi per oltre 130 mila euro.
* “Ospizio-pollaio” a Sassari: non solo di case vacanza vivono le irregolarità normative e l’evasione fiscale. Dopo le case-pollaio di Gallipoli dello scorso anno, ora anche le “case di riposo”. Le Fiamme Gialle di Sassari hanno scoperto un ospizio del tutto abusivo, sprovvisto delle necessarie autorizzazioni amministrative, indispensabili per l’avvio e il successivo esercizio dell’attività. I Finanzieri hanno, inoltre, rilevato come il rapporto tra metri quadri disponibili e il numero degli alloggiati fosse notevolmente inferiore a quello previsto dalla legge. All’interno della casa di cura anche due collaboratrici impiegate “in nero”.