In attesa del varo della riforma, la banca dati del catasto si sta rinnovando, con l’obiettivo di riuscire a mettere in relazione una serie di informazioni utili per capire come intervenire sulle tasse sulla casa.
I dati inseriti nel database integreranno una serie di informazioni catastali e sulle proprietà immobiliari, in modo da creare la nuova Anagrafe immobiliare. A questa banca dati avranno accesso tutte le amministrazioni, anche quelle locali, affinché tutti possano accedere ai dati urbanistici e a quelli dei soggetti residenti e titolari di diritti reali.
Questa, almeno, è la proposta di cui si attende il via libera della commissione parlamentare sull’Anagrafe tributaria. Le nuove regole diventeranno la struttura del catasto, muovendosi nel perimetro disegnato dalla legge delega sulla riforma fiscale.
L’obiettivo finale della riforma del catasto è quello di rimodulare un modo progressivo le tasse su terreni e prefabbricati. Per poter riformare il sistema delle tasse sulla casa, infatti, è necessario disporre dell’accesso a tutte le informazioni che riguardano l’immobile, in modo da avere una visione completa delle caratteristiche dell’edificio e del terreno e far pagare in modo più equo e giusto.
A poter cambiare, quindi, non saranno solo le rendite catastali, ma tutte le imposte sulla casa: non solo l’Imu, che da due anni ha assorbito la Tasi, ma anche la cedolare secca, qualora l’immobile fosse in affitto. Correlata alla casa è anche la tassa sui rifiuti, la TARI, composta da una parte fissa, determinata in base al costo del servizio, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti.
La nuova Anagrafe immobiliare sarà uno strumento prezioso a disposizione dei Comuni per mappare il patrimonio sui territori e fornire dati all’Agenzia delle Entrate. Nella nuova Anagrafe immobiliare confluiranno infatti: i dati catastali; le informazioni sulla titolarità dei diritti reali immobiliari;
tutte le informazioni riferite all’immobile (come la conformità urbanistica, la classificazione energetica, sismica, acustica, l’eventuale presenza di vincoli culturali, paesaggistici o di altra natura, quali sono le aliquote IMU applicabili, contratti d’affitto). Tutte queste informazioni verrebbero dal Modello Unico Informatico, che può essere aggiornato da notai e professionisti.
Tra i primi obiettivi della riforma fiscale, oltre a una rimodulazione più equa di tasse e imposte, c’è anche la lotta all’evasione fiscale.