In un modo o nell’altro, e dalle più svariate prospettive, l’efficienza energetica è quotidianamente protagonista del dibattito intorno alla casa e al condominio. Proprio in questo contesto di inseriscono le valutazioni dell’ing. Sandro Simoncini, urbanista e direttore scientifico del Centro Studi Sogeea, che parte tuttavia da un presupposto a latere: “La riforma del catasto è uno dei più classici esempi di interventi legislativi che entrano nell’agenda di tutti i nuovi Governi del nostro Paese per poi, puntualmente, uscirne con il solito nulla di fatto. Un provvedimento che in ambito urbanistico è atteso da tempo e che andrebbe nella direzione di una maggiore equità sociale. Senza dimenticare che è stato più volte sollecitato anche da diversi organismi internazionali, che sulle politiche italiane in campo immobiliare hanno ripetutamente”.
Ma, qualora questa volta il provvedimento trovi maggior fortuna, come realizzarlo? “È necessaria una riforma che non si limiti a una semplice revisione del nostro patrimonio edilizio sulla base dei criteri esistenti, ma che questi ultimi vengano rivisti e aggiornati – commenta ancora Simoncini -. Ad esempio, introducendo l’efficienza energetica e la tenuta antisismica di ciascun immobile tra i parametri da cui far scaturire la rendita catastale: un’ipotesi sulla quale si potrebbe agevolmente registrare un’ampia convergenza. La situazione attuale, con clamorose sperequazioni soprattutto nelle grandi città, non è più sostenibile e provoca situazioni paradossali a causa di classificazioni completamente slegate dal contesto urbano. Le imposte derivanti dalle nuove rendite andrebbero ovviamente parametrate in base all’uso che si fa dell’immobile in questione, lasciando il carico maggiore a chi lo utilizza per produrre reddito”.
Ma sul piatto dell’efficienza energetica c’è anche un’altra polemica, quella avente ad oggetto il cosiddetto sconto in fattura, come evidenzia, nella fattispecie, la dott.ssa Eleonora Brondi (FINCO): “Dopo la riunione di Bologna dei primi di settembre, alla quale hanno partecipato le Onorevoli Roberta Toffanin e Anna Lisa Baroni (Forza Italia) nonché, in audioconferenza, il senatore Gianni Pietro Girotto, presidente della X Commissione Industria del Senato (M5S), una delegazione della Federazione, guidata dalla presidente Anfit, Laura Michelini e dal direttore generale Angelo Artale, insieme a primarie aziende del settore che si erano rese disponibili durante la citata riunione di settembre (Francesco Zancarini della Nurith, Paolo Tosti della Diquigiovanni nonchè Michele Verzè della D&V Serramenti – vedi foto), ha incontrato presso la Camera dei Deputati l’On. Chiara Braga, capogruppo Pd presso la Commissione Ambiente, l’On. Mattia Fantinati (M5S) membro della Commissione X Attività produttive, l’On. Maria Elena Boschi, Presidente del gruppo Italia Viva alla Camera e componente della Commissione V Bilancio e Tesoro, nonché l’On. Luigi Marattin, componente della stessa Commissione”.
“Lo scopo – continua Brondi – era ed è quello di illustrare le numerose criticità connesse al meccanismo dello sconto in fattura di cui l’articolo 10 del decreto legge cosiddetto crescita, convertito in Legge 28 giugno 2019, n. 58 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. L’occasione è stata utile per ipotizzare eventuali modifiche migliorative (cessione del credito agli istituti bancari e delimitazione di un tetto di importo dei lavori o per tipologia dei medesimi sotto il quale e per i quali rendere inapplicabile il meccanismo dello sconto in fattura, ferma restando la centralità dell’ipotesi dell’abolizione tout court del suddetto meccanismo)”.