[Fonte: Altroconsumo]
In questo periodo dell’anno, complice anche la straordinaria ondata di calore (ed afa) abbattutasi sull’Italia, non si può fare a meno di parlare di climatizzatori. Argomento che, però, lascia adito a numerosi dubbi, non soltanto sulle modalità più efficienti del loro utilizzo ma anche, a monte, riguardo la scelta dell’impianto e le tecniche per effettuare una corretta manutenzione. L’associazione Altroconsumo ha scelto cinque domande tra quelle che più di frequente affliggono gli utenti, fornendo risposte utili a chi è intenzionato a procedere ad un acquisto che sia però consapevole: senza cioè svenarsi e coniugando risparmio e comfort.
1. È meglio un climatizzatore portatile o fisso? I climatizzatori portatili in generale sono meno efficienti rispetto agli split murali perché sono spesso un monoblocco; inoltre, per permettere di far uscire il calore dalla stanza, sei costretto a lasciare un varco (per il passaggio del tubo) e questo compromette la climatizzazione del locale dato che tale varco consente, ovviamente, il passaggio dell’aria calda. Considera che spesso sono rumorosi avendo il compressore nella stanza dove si soggiorna.
Qual è la temperatura adatta? La temperatura migliore, anche per non eccedere nei consumi, è attorno ai 25°C, ma è sempre meglio non scendere sotto 6-7°C rispetto all’esterno perché un eccessivo salto di temperatura può essere pericoloso per la salute. I consumi elettrici, oltretutto, sono minori se utilizzi l’aria condizionata a una temperatura più alta.
Che tipo di manutenzione devo fare? Ci sono obblighi come per le caldaie? Non ci sono obblighi di legge per gli impianti sotto i 12 KW ovvero per gli impianti domestici, ma il nostro consiglio è fare un controllo del gas refrigerante e della pulizia della batteria, in modo tale che sia il più efficiente possibile. La frequenza dei controlli dipende dalle ore di utilizzo. Se non usi spesso il condizionatore (anche in inverno) non serve farli di frequente, ma circa ogni 3-4 anni. Ogni anno, però, è bene pulire i filtri sotto l’acqua corrente e con del bicarbonato.
C’è differenza fra l’acqua dell’unità interna e quella dell’unità esterna? Non ci sono differenze. Si può riutilizzare l’acqua di condensa per le pulizie, per innaffiare (non sempre perché è demineralizzare e quindi povera per le piante) o per il ferro da stiro, ma in questo caso bisogna seguire le indicazioni del produttore.
I filtri dei climatizzatori rimuovono virus e batteri? Sono utili per chi è allergico? L’importante è evitare il ristagno di acqua dove i batteri potrebbero proliferare, come ad esempio la legionella, ma il rischio negli impianti domestici è molto basso. Diversi produttori propongono filtri che dovrebbero abbattere eventuali batteri e virus presenti nella stanza, ma al momento non ci sono studi che dimostrano la loro efficacia. Tenendo conto del volume d’aria della stanza e del continuo ricambio aria delle stanze è difficile ipotizzare che il processo di trattamento aria possa portare a reali benefici per un allergico.