Acqua minerale e bibite gassate potrebbero presto diventare merce rara negli scaffali di negozi e supermercati italiani e i prezzi di tali prodotti rischiano di subire un’impennata non appena le scorte di magazzino si esauriranno. Lo denuncia il Codacons a proposito della carenza di anidride carbonica, che sul caso ha presentato un esposto all’Antitrust affinché apra una indagine sul mercato dell’anidride carbonica per uso alimentare.
“Da giorni – spiega il Codacons in una nota – si rincorrono le voci circa la carenza di CO2 sul mercato alimentare, indispensabile per la produzione di numerose bevande come bibite gassate, acqua minerale, alcolici e analcolici. Alla base del fenomeno vi sarebbe l’aumento dei costi dell’energia, che rende l’estrazione dell’anidride carbonica sempre più difficoltosa, mettendo a dura prova la produzione industriale”. “Una situazione che – denuncia l’associazione – rischia di far impennare i prezzi di acque minerali e bibite come effetto della minore offerta, e che potrebbe realizzare una forma di abuso di posizione dominante da parte delle aziende leader nel settore”.
Il Codacons ha quindi presentato un esposto all’Antitrust in cui si chiede di accertare la condotta posta in essere dai cinque maggiori produttori e distributori di CO2, che avrebbero improvvisamente comunicato la sospensione della fornitura di anidride carbonica mettendo in difficoltà non solo le aziende produttrici di acque minerali e bevande, ma anche le imprese che utilizzano CO2 per la buona conservazione degli alimenti confezionati.
“Il sospetto che i produttori e i distributori di CO2 alla ripresa delle forniture richiedano consistenti aumenti di prezzo – conclude la nota – sembrerebbe confermato dalle comunicazioni di recente inviate ad alcune imprese, da fornitori diversi, con richieste di aumento in alcuni casi con effetto retroattivo dal primo luglio”.
Fonte: Comunicato stampa Codacons