A Cura di: Alessandro De Pasquale, Vice Presidente Nazionale Vicario Membro Centro Studi Anaip
Colonnine di ricarica auto elettriche in condominio e Wall Box condominiali.
Con la mobilità elettrica cresce anche la necessità di punti di ricarica auto domestici visto che, ad oggi, circa 80% delle ricariche avviene presso utenze private.
Questo articolo sarà una breve introduzione al mondo dei veicoli elettrici in condominio ed alle varie sfaccettature che questo argomento comporta in ambito condominiale.
Diritti e doveri.
In merito a questo aspetto si scontrano due diritti/necessità che vedono contrapposti diversi soggetti: da un lato il condòmino che ha la necessità di ricaricare il proprio veicolo elettrico e dall’altro l’assemblea di condominio, lasciando nel mezzo il povero amministratore di condominio malcapitato.
Spesso vediamo auto elettriche o ibride plug in collegate alle prese dell’impianto elettrico condominiale per mezzo di connettori a 16 ampere; è bene ricordare che questo tipo di collegamento, non è quello più opportuno principalmente per due motivi.
In primis non è giusto far pagare a tutti i condomini la ricarica del proprio veicolo personale ed in secundis, questo tipo di connessione viene venduta dalle case automobilistiche solo per brevi ricariche od emergenza.
Inutile dire che questo tipo di connessioni ed i relativi impianti, a cui sono collegate, potrebbero non essere dimensionati per sopportare carichi di lavoro elevati per tempi molto lunghi e che potrebbero innescare incendi, oltre ad un maggior consumo elettrico dato dalle dispersioni termiche.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui è bene installare a norma delle colonnine di ricarica per auto elettriche.
Cos’è una colonnina di ricarica elettrica per veicoli o anche detta Wall Box?
La colonnina di ricarica per auto elettriche non è nient’altro che un banale carica batterie assimilabile a quelli che usiamo quotidianamente per smartphone o tablet, con la sostanziale differenza di un’elevata potenza di corrente elettrica erogata.
Proprio questa elevata potenza di ricarica rende difficile l’installazione in condominio. Infatti, quando la potenza erogata è superiore a 4,5 KW, l’impianto di adduzione elettrica deve essere progettato, certificato e verificato periodicamente con cadenze differenti a secondo se il luogo d’installazione é soggetto alla normativa antincendio.
Normalmente le Wall Box hanno una potenza di erogazione che varia dai 4,5 ai 100 KW e questo le rende particolarmente energivore, quindi bisogna anche valutare se possono essere alimentate dal gestore e dalla rete pubblica nazionale.
Quali regole bisogna rispettare per l’installazione di una colonnina di ricarica elettrica per veicoli in un’autorimessa condominiale?
Questa semplice domanda implica innumerevoli variabili che esamineremo nel dettaglio in un prossimo articolo; ma vediamo ora di fornire alcune semplici indicazioni.
Il primo passo da fare è chiedere all’amministratore di condominio di convocare un’assemblea, con idoneo ordine del giorno, nella quale i condòmini possano discutere sul punto e capire quanti condomini possono essere interessati ad installare questo nuovo impianto.
L’impianto si configura quasi sicuramente come un’innovazione e, pertanto, deve essere sempre approvata con un numero di voti che rappresenti la maggioranza dei partecipanti al condominio e i due terzi del valore dell’edificio.
Questo quorum può essere ridotto alla maggioranza degli intervenuti in assemblea ed almeno la metà del valore dell’edificio, nel caso in cui l’installazione del nuovo impianto collegato alla colonnina di ricarica elettrica per veicoli è abbinato ad un altro impianto in cogenerazione (ad esempio un sistema fotovoltaico con accumulatori di energia).
Un’ulteriore riduzione del quorum, alla maggioranza degli intervenuti in assemblea ed almeno un terzo del valore dell’edificio, è previsto qualora il suddetto intervento sia oggetto di “superbonus 110%” ovviamente come intervento “trainato”.
Fatto questo primo passaggio assembleare, è indispensabile dimensionare i punti di ricarica in rapporto al numero di condòmini, qualora le colonnine si trovino in spazzi comuni ed avere la garanzia che sia data la possibilità a tutti di farne parimenti uso (Art.1102 C.C.).
Per garantire un utilizzo condiviso, le colonnine di ricarica dovranno essere dotate di contabilizzatori per una opportuna ripartizione dei consumi e di un sistema di bilanciamento del carico elettrico per evitare che il contatore vada in protezione per eccesso di assorbimento.
Abbattimento delle barriere architettoniche.
Qualora la colonnina di ricarica sia condivisa, bisogna sempre pensare ai disabili che hanno diritto come tutti i normodotati a ricaricare il proprio veicolo elettrico.
A tal proposito è opportuno che gli spazzi dedicati a questo servizio, siano accessibili a tutti e dimensionati in modo corretto.
Antincendio e valutazione dei rischi nelle autorimesse.
Nel caso in cui le suddette colonnine di ricarica debbano essere installate in un condominio soggetto ad attività di prevenzioni incendi, è bene incaricare un tecnico abilitato alla prevenzione incendi ed iscritto nell’elenco ministeriale, per effettuare una nuova valutazione del rischio
antincendio e valutare eventuali ulteriori misure di prevenzione e protezione.
La certificazione del nuovo impianto e la corrispondenza dello stesso alla normativa vigente è indispensabile per mettere in esercizio il servizio di ricarica.
È bene ricordare che le batterie installate nelle auto a trazione elettrica possono, in condizioni particolari, esplodere al pari di qualunque batteria e per tanto la superficialità in questi casi non premia mai.
Verifica periodica degli impianti elettrici.
Gli impianti elettrici con potenza superiore ai 4,5 KW devono sempre essere verificati da un organismo notificato con cadenza quinquennale e, se si trovano in attività soggette a prevenzioni incendi, la cadenza di verifica è biennale.
Assicurazione.
L’assicurazione, si sa, normalmente cerca qualunque motivo per non pagare i sinistri ed ovviamente bisogna evitare di cadere in fallo proprio con l’installazione di nuovi impianti, magari non conformi alla norma.
Infatti, qualora si effettuino delle ricariche di veicoli elettrici da impianti non destinati a questo utilizzo o non conformi e si dovesse verificare un sinistro, l’assicurazione potrebbe essere sollevata dal risarcimento del danno.
Quindi è bene, nel caso si vogliano ricaricare veicoli elettrici in aree condominiali o private verificare oltre che le condizioni generali e particolari di polizza, anche la conformità degli impianti a tutte le normative.