“Abbiamo presentato gli emendamenti delle nostre associazioni ad una Legge di Bilancio senza attenzione a PMI e Partite IVA”. Lo ha dichiarato in una nota il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana .
“Noi puntiamo all’interesse reale del Paese, al suo rilancio concreto – ha continuato Deiana – e vedere una Legge di Bilancio non proprio coraggiosa non ci lascia indifferenti perché c’è una scarsissima attenzione per PMI e Partite IVA, la spina dorsale produttiva del Paese. E Confassociazioni, che conta ad oggi 502 associazioni, 820mila iscritti di cui 149mila imprese (con 4,9 dipendenti medi), deve e vuole essere azionista del Paese e pungolo per migliorare la manovra. Anche lanciando nuove iniziative come l’Osservatorio Nazionale sulla Spending Review che sarà attivato nei prossimi giorni e presieduto dal Prof. Mario Basili, una persona con un cv di grandissima esperienza nel settore pubblico e su come andare a recuperare risorse laddove siano inefficienti”.
“Evoluzione e spending review sono temi molto sentiti anche nel settore delle infrastrutture – ha proseguito Stefano Cianciotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture di Confassociazioni – ma non dobbiamo dimenticare che, per tornare a fare crescita, occorre rafforzare i ruoli tecnici e manageriali della PA, che devono tornare a lavorare in veri e propri centri di competenza capaci di fare programmazione, monitoraggio e controllo. Da qui, la proposta di accelerare l’introduzione del Building Information Modelling, di utilizzare la Blockchain per la contrattualistica pubblica e per le piattaforme digitali in funzione presso il catasto, di uniformare i database dei lavori pubblici, di elaborare il prezzario unico nazionale che non supporti differenziazioni inefficaci e inefficienti anche solo tra Regioni”.
Sul fronte delle Pari Opportunità, la vice presidente di Confassociazioni Federica De Pasquale ha evidenziato la disparità esistente tra lavoratrici dipendenti e lavoratrici con partita IVA: “Esiste una normativa per la lavoratrice dipendente che le permette di astenersi per tre mesi dal lavoro nel caso sia stata vittima di violenza. Diritto che vogliamo sia esteso per equità anche per le lavoratrici con Partite IVA unitamente alla costruzione di una misura di supporto ai lavoratori autonomi dello spettacolo, che quando perdono il lavoro non hanno ammortizzatori sociali. Senza dimenticare la rivisitazione di alcuni articoli del Codice Civile sull’amministratore immobiliare, soprattutto per quanto riguarda la gestione del contante nel conto corrente condominiale in termini di maggiore lotta all’evasione e alle truffe ai condòmini”.
Paolo Righi, presidente di Confassociazioni Immobiliare, ha posto l’attenzione sui numeri del settore immobiliare: “Sono 800mila i posti di lavoro persi dal 2011 ad oggi e 240mila le aziende fallite dal 2008, per un settore che rappresenta il 20% del Pil del Paese e per il quale, nell’ultima campagna elettorale, avevamo provocatoriamente chiesto un Ministero per l’Edilizia e per la Casa visto che il 75% delle famiglie italiane ha una casa e visto che l’immobile è punto di snodo tra più settori professionali e produttivi”.
“Tre gli emendamenti proposti per i quali pensiamo ci sia un rientro di gettito fiscale di almeno 600 milioni di euro – ha proseguito Gian Battista Baccarini, Presidente della Fiaip, Federazione – e cioè favorire l’accesso alla casa, favorire la legalità e la trasparenza del mercato combattendo l’abusivismo. E infine favorire la lotta all’evasione fiscale. Il primo emendamento, per le compravendite di prima casa, prevede la detrazione al 50% del compenso dell’agente immobiliare per entrambi i contraenti per un tetto massimo di 10.000 euro detraibili in 10 annualità. Il secondo emendamento riguarda l’equiparazione dell’IVA della fattura dell’agente immobiliare all’aliquota IVA acquisto prima casa per compravendite con un valore massimo fino a 250.000 euro. E infine il terzo emendamento vede l’obbligo da parte del notaio di inserire nell’atto pubblico non solo i dati dei contraenti ma anche i dati identificativi di coloro che sono presenti alla stipula per abbattere il problema dell’abusivismo”.
A chiudere il tavolo delle proposte il vice presidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno che ha ricordato la piena consapevolezza della Confederazione rispetto alle problematiche di Bilancio e del rigore imposto dal giusto contenimento del deficit. “Detto questo, non mancano settori su cui poter lavorare sia per la Legge di Bilancio sia per il D.L. Fiscale collegato. Partiamo dal regime forfettario: qui si può prevedere un innalzamento del limite da 80mila euro contro i 30 mila euro annui per chi somma redditi da Partita IVA e redditi da lavoro dipendente o pensione. Perché, se da un lato può essere giusto mettere un tetto per evitare benefici eccessivi, non si possono certamente ritenere pensioni/redditi d’oro 30mila euro lordi annui. Siamo altresì favorevoli all’unificazione di IMU e TASI per semplificare il versamento dei tributi locali sulla casa. Fattibile ma ad una condizione: una profonda riforma del catasto per garantire questa maggiore stabilità normativa”.