Nuova lettera del presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri Gualtieri (Economia) e De Micheli (Infrastrutture).
Oggetto, questa volta, la richiesta di applicare la cedolare secca al 10% sui contratti a canone concordato su tutto il territorio nazionale.
Ecco i passaggi salienti della lettera di Zanni: “L’estensione della zona rossa a tutto il territorio nazionale, pur doverosa, ha comportato una grave crisi di liquidità che, partita dalle aziende e dalle professioni, inizia a colpire duramente anche le famiglie italiane, che sempre più faticano ad arrivare alla fine del mese.
Va da sé che la conseguenza sia l’impossibilità di far fronte al pagamento del canone di locazione. Cosa che, purtroppo, non si risolverà con la sola riapertura ipotizzata dal 4 maggio in poi. Occorre immaginare di dover favorire la stipula di contratti a canone calmierato, che consenta ad entrambe le parti, locatori e conduttori, di poter concordare canoni sostenibili avendone entrambi un qualche vantaggio.
Un vantaggio assolutamente semplice da introdurre e sostenibile è l’applicazione della cedolare secca con aliquota al 10% su tutto il territorio nazionale. Infatti, questa agevolazione fiscale è già in vigore in caso di emergenza a seguito di eventi calamitosi; l’attuale normativa prevede che l’applicazione della medesima sia del 10% anziché del 21%, con riferimento ai contratti di locazione a canone concordato stipulati per immobili situati in Comuni per i quali è stato deliberato, negli ultimi 5 anni precedenti la data del 28/5/2014, lo stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi. Per l’anno 2020 tale riduzione di aliquota si applica limitatamente ai Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti. La riduzione dell’aliquota trova la propria giustificazione nel dare un aiuto concreto alle comunità e ai territori colpiti da sciagure naturali.
È indubbio che tutto il territorio italiano sia interessato nel 2020 dall’effetto pandemia del Covid-19: un effetto sicuramente paragonabile ad uno stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi, e che necessita di provvedimenti a sostegno di tutti, anche dei proprietari immobiliari in qualità di locatori di immobili.
Confabitare ritiene quindi che sia doveroso estendere l’applicazione dell’aliquota ridotta della cedolare secca al 10% a tutti i contratti di affitto concordati stipulati per gli immobili ubicati su tutto il territorio nazionale.
Rimaniamo a disposizione per una collaborazione proficua e necessaria, per aiutare il tessuto sociale rappresentato dai proprietari immobiliari”.