CONTABILIZZAZIONE, REGIONE PIEMONTE: MULTE SOLO PER I CONDOMINI NEGLIGENTI
[A cura di: Vincenzo Perrotta] Mercoledì 28 dicembre, mentre il Governo Gentiloni stava ultimando i dettagli del decreto Milleproroghe che sarebbe stato approvato all’indomani, e con il quale – tra le altre misure – è stato spostato al 30 giugno l’obbligo di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, il Consiglio regionale del Piemonte votava all’unanimità la mozione 911, in ultima analisi con lo stesso obiettivo: tamponare gli effetti sanzionatori ai danni dei tanti condomini che ancora non si sono messi in regola.
La mozione, infatti, invita l’Autorità delegata al controllo, d’imporre con proprio provvedimento, qualora si verifichi il caso di condomini in cui i lavori siano già stati deliberati e affidati a una ditta installatrice ma non ancora realizzati, di procedere all’adeguamento degli impianti di riscaldamento entro il 30 settembre 2017, termine oltre il quale l’impianto non potrà essere utilizzato e verrà comminata la multa.
Un successo per le rappresentanze della proprietà immobiliare che anche a livello locale avevano chiesto a gran voce una proroga, se non della legge, perlomeno dell’applicazione delle sanzioni.
Ma una vittoria anche per Silvana Accossato, presidente della Commissione Ambiente e prima firmataria della mozione.
Consigliere Accossato, può spiegarci i motivi di questa mozione e in cosa consiste nella pratica?
Innanzitutto chiariamo subito una cosa: la mozione 911, approvata lo scorso 28 dicembre, non è una proroga. Si tratta di un intervento di attenzione e di sicurezza per quei condomini che non hanno effettuato l’adeguamento degli impianti alla normativa nazionale, ma che hanno deliberato in sede di assemblea condominiale l’installazione dell’impianto e la determina di affidamento all’impresa installatrice. Alla base del mancato adeguamento, infatti, ci possono essere cause di forza maggiore tra le più disparate, che, ad ogni modo, non sarà obbligatorio documentare: ad esempio, potrebbero esserci state difficoltà di reperimento sul mercato delle apparecchiature o dei tecnici installatori. Oppure, casi di delibere assembleari nel mese di settembre, per cui non vi è stato il tempo materiale di predisporre l’intervento prima dell’inizio della stagione di accensione degli impianti di riscaldamento. Sarà comunque necessario intervenire entro la fine di settembre 2017. Chi non lo farà verrà sanzionato.
Non c’è il rischio che passi il messaggio sbagliato? Ovvero, che anche se non si rispettano le regole, ce la si cava sempre e comunque?
Noi – io come estensore della mozione, ma anche tutti i gruppi politici che hanno firmato e che fanno parte di ogni schieramento presente in Consiglio – abbiamo voluto dare un messaggio di altro tipo: assolutamente non vogliamo premiare chi se n’è fregato. Vogliamo però evitare che vengano puniti anche coloro che hanno fatto il possibile per rispettare le regole, con un intervento di buon senso e di attenzione al cittadino. Probabilmente qualcuno ne approfitta, ma ci sono anche persone che hanno provato in tutti i modi a far installare sistemi di contabilizzazione nel proprio condominio e che avrebbero rischiato di essere multati. Infatti, le sanzioni sono individuali e non a carico dell’intero condominio. Un ente come la Regione non può non considerare queste situazioni. Non si tratta di premiare chi non vuole rispettare la legge, ma di tener conto del fatto che qualcuno può essersi deciso più tardi o che vi siano state situazioni conflittuali in sede di assemblea condominiale che non hanno permesso di adeguarsi alla legge in tempo.
Da chi è stato sollevato il problema e come mai si è agito soltanto a pochi giorni dalla scadenza del 31 dicembre 2016?
Il problema è stato sollevato a seguito delle numerose richieste pervenute in commissione da parte dei cittadini e dagli amministratori di condominio. appelli ricevuti sia dai singoli consiglieri regionali, sia dagli uffici degli assessorati. Abbiamo anche ascoltato associazioni come Ape Confedilizia Torino, che però non hanno proposto soluzioni a livello locale, ma correttivi alla normativa tecnica a livello nazionale. A livello regionale non potevamo fare l’altro: la soluzione individuata ha carattere provvisorio e consiste in una mozione di indirizzo.