Con l’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza, il Governo ha previsto la promozione dei “contatori intelligenti”, i cosiddetti “smart meter”, dispositivi in grado di portare numerosi benefici sia in termini di calcolo effettivo dei consumi, sia di efficienza, non solo per l’energia elettrica, ma anche per gas e acqua, ponendo anche degli obblighi in capo alle imprese distributrici. Un modo per responsabilizzare gli utenti verso il risparmio energetico.
Si tratta infatti di dispositivi digitali in grado di misurare e monitorare in maniera intelligente i dati di consumo. Grazie ad un protocollo stabilito, i contatori intelligenti memorizzano il quantitativo di energia consumato in momenti del giorno per ogni giorno della settimana. I dati raccolti vengono inviati elettronicamente tramite frequenze radio o PLC, tecnologia che consente l’invio di informazioni tramite la rete elettrica. I dati arrivano alla società di distribuzione, che entro 24 ore li gira alla società di vendita.
Questi dispositivi offrono numerosi vantaggi rispetto ai contatori classici. Primo tra tutti, quello di realizzare bollette basate su consumi reali ed effettivi. La rilevazione costante dei consumi permette inoltre ai gestori di tenere sotto controllo i picchi, garantendo una maggiore stabilità alla rete. Il dispositivo consente inoltre la rapidità di intervento in caso di guasti, in quanto la risoluzione dei problemi può avvenire da remoto. Con una rilevazione quasi in tempo reale, l’utente ha una maggiore consapevolezza sui propri consumi e può impegnarsi a migliorare l’efficienza per risparmiare. Non ultima, la riduzione dei costi di gestione, grazie al fatto che anche la lettura dei contatori avviene da remoto.
Quello italiano è stato il primo Paese in Europa ad avvicinarsi, nel 2001, ai contatori intelligenti. Nel 2007 l’utilizzo di questi dispositivi di prima generazione diventò obbligatorio e anche altri Paesi europei incominciarono ad adottarli. L’adeguamento dei requisiti ha portato alla nascita di una nuova versione di questi dispositivi, la cosiddetta seconda generazione, la cui installazione è già incominciata e dovrebbe essere completata da qui al 2031.