[A cura di Istituto Nazionale Tributaristi] A prescindere dagli effetti della recente crisi di Governo e dai possibili che ne scaturiranno, il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, lancia un appello ai rappresentanti del Governo e del Parlamento, affinché la prossima Legge di Bilancio oltre che coraggiosa, sia rispettosa di chi lavora e dà lavoro.
Così il presidente dell’INT: “Il mondo produttivo attende sicuramente interventi come il taglio del cuneo fiscale sul costo del lavoro, che potrebbe essere assorbito da una revisione delle aliquote IRPEF, ma anche, richiesta da tempo ma sempre solo promessa e mai concretizzata in modo strutturale, una sburocratizzazione degli adempimenti fiscali ed ammnistrativi che, oltre a rendere più complessa la vita di imprese e professionisti, gravano in termini di costo al pari della pressione fiscale. Quindi ben venga il più volte annunciato shock fiscale, ma contestualmente io auspico uno shock burocratico. Tutto ciò non è impossibile e non occorre coraggio, ma solo la volontà del Legislatore.
I milioni di dati in possesso della Pubblica Amministrazione grazie ad una digitalizzazione che non ha eguali in altri Paesi europei, dovrebbe avere come conseguenza una semplificazione per i cittadini-contribuenti, ad oggi però non è proprio così. Quindi si inizi un percorso che porti alla sburocratizzazione, si cancellino adempimenti dichiarativi evitando (veramente) di richiedere sempre tutta una serie di dati già in possesso della P.A., si eviti di “punire” chi produce con presunzioni di reddito derivanti da calcoli troppo generici, non affidiamo solo a degli algoritmi il futuro del nostro Paese, non perdiamo di vista il valore dell’elemento umano, della soggettività. La lotta all’evasione è giusta e doverosa, ma è anche giusto e doveroso che ciò avvenga in un contesto di burocrazia e pressione fiscale sostenibili. Oggi non è così, spero che con la prossima Legge di Bilancio si inizi un percorso in tal senso, non pretendendo di poter cambiare tutto e subito, ma che si inizi a tracciare una strada da seguire, ci vuole la volontà della politica, ci vuole la capacità di noi cittadini contribuenti di comprendere che problemi vecchi di decenni non possono essere risolti in tempi brevi, qualche timido tentativo c’è stato, ma si devono dare segnali più forti, l’occasione c’è, potrebbe essere la disapplicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA).
Volontà, coraggio e rispetto tre parole che rappresentano concetti che se applicati da parte di tutti, possono veramente cambiare il Paese.”.