Il decreto anticipi sblocca 15 milioni di euro a favore del Superbonus per l’anno 2023. Tra le altre misure, provvedimenti per l’edilizia universitaria, riduzione delle accise sui prodotti energetici e agevolazioni per le partite Iva
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dl 145/2023, battezzato “decreto Anticipi”. Questo decreto mira a introdurre urgenti misure economico-fiscali a sostegno degli enti territoriali, della tutela del lavoro e di esigenze indifferibili. Le principali tematiche trattate includono l’edilizia universitaria, il trasporto pubblico locale, la nuova Sabatini, la riduzione delle accise sui prodotti energetici e l’incremento del fondo per il Superbonus.
Superbonus
Al fine di consentire il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato delle agevolazioni per i bonus edilizi le risorse di cui all’articolo 119, comma 16 -quater, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni in legge 17 luglio 2020, n. 77 sono incrementate di 15.000 milioni di euro per l’anno 2023. Agli oneri derivanti dal presente comma, pari a 15.000 milioni di euro per l’anno 2023, in termini di saldo netto da finanziare, si provvede ai sensi del comma 7.
Edilizia Universitaria
L’articolo 11 del decreto ha creato un fondo complessivo di 261,84 milioni di euro, destinato al Ministero dell’Università e della Ricerca. Questo fondo mira a sostenere gli studenti dell’istruzione superiore e ad aumentare l’accessibilità agli alloggi e ai posti letto per gli studenti fuori sede. Questo avviene attraverso l’acquisizione di diritti di proprietà o l’instaurazione di contratti di locazione a lungo termine.
Riduzione delle accise sui prodotti energetici
L’articolo 7 “misure in materia di riduzione delle accise sui prodotti energetici” riguarda la riduzione delle accise sui prodotti energetici utilizzati come carburanti o combustibili per il riscaldamento civile, in relazione all’aumento dei prezzi internazionali del petrolio grezzo. Questa misura è un segno di adattamento alle condizioni economiche globali e al cambiamento dei mercati energetici.
Partite Iva
Per le persone fisiche titolari di partita IVA, il versamento della seconda rata di acconto per le imposte sui redditi è stato rimandato al 2023. Questa misura riguarda coloro che dichiarano ricavi o compensi fino a 170 mila euro. Il pagamento può essere dilazionato in cinque rate mensili, permettendo una gestione più agevole delle finanze.