“Positive in particolare le misure fiscali che incentivano la sostituzione edilizia, l’istituzione di un Fondo salva opere per assicurare il pagamento dei creditori dei grandi gruppi in crisi e quella di un Fondo di garanzia per le imprese in difficoltà”. Questo il primo commento di Ance alla conversione in legge del Dl Crescita .
“Siamo soddisfatti per l’approvazione di alcune misure determinanti per sostenere e promuovere un rilancio dell’edilizia che come Ance chiedevamo da tempo”, sottolinea il presidente Ance Gabriele Buia.
In particolare, secondo Buia è molto positivo il pacchetto di misure fiscali che prevede:
“Finalmente il legislatore ha compreso l’importanza della leva fiscale per la rinascita e la messa in sicurezza dei centri urbani: vera priorità per il Paese – commenta Buia -. Mi auguro che nella Legge di bilancio alcune di queste misure possano essere estese anche a tutti gli altri operatori immobiliari che svolgono un ruolo fondamentale per la crescita economica delle nostre città”.
Positive, secondo Ance, anche le misure sul credito con l’istituzione di un Fondo salva opere che consentirà il pagamento delle centinaia di imprese creditrici dei grandi gruppi in crisi e di conseguenza il completamento di quelle opere che attualmente risultano bloccate. Una battaglia, questa, che ha visto i comitati territoriali e il sistema Ance in prima linea per il riconoscimento di un diritto legittimo da parte delle imprese di essere pagate, garantendo quindi l’occupazione e la tenuta economica dei territori coinvolti. “È una norma di civiltà che non poteva essere pagata dalle imprese e che salutiamo con soddisfazione – precisa ancora Buia –. Ora però bisogna fare in fretta, non perdiamoci in estenuanti istruttorie prima di procedere al pagamento. Bene anche l’istituzione del Fondo di garanzia per le pmi che permette alle imprese in difficoltà, dopo oltre 10 anni di crisi estenuante e di liquidità a corto, di ristrutturare il proprio credito. Una boccata d’ossigeno che consentirà a molte imprese di dare continuità alla propria attività, salvaguardando occupazione”.
Preoccupa, invece, la misura che consente agli istituti bancari di cedere in blocco i crediti deteriorati, ma non ancora in sofferenza. “Occorrerà vigilare – spiega Buia – affinché sia garantito il sostegno finanziario alle imprese cedute evitando un approccio meramente liquidatorio che rappresenterebbe la pietra tombale per migliaia di operatori con problemi finanziari superabili”.