Lucee gas ancora nel centro del mirino, ma questa volta in merito all’approvazione
degli articoli del ddl Concorrenza relativi al superamento del mercato tutelato
in sede di Commissione finanze e attività produttive della Camera.
A
sbottare, nella fattispecie, è Federconsumatori, secondo cui con tale misura
“si sancisce l’addio al mercato di maggior tutela in un quadro di forti criticità
presenti nel settore dell’energia. Com’è noto, infatti, nel mercato dell’energia
sono frequenti i casi di contratti non richiesti e i problemi di fatturazione e
di conguaglio. Inoltre gli utenti che sono rimasti nel sistema tutelato hanno
potuto beneficiare di un risparmio di circa il 20% rispetto alle offerte del
mercato libero. Ebbene: nonostante i ripetuti e argomentati richiami rivolti
sia al ministro Guidi (la quale però è forse più sensibile alle istanze delle
grandi imprese che dei consumatori) sia alle competenti commissioni
parlamentari, è mancato il coraggio di cassare una misura chiaramente
sbagliata”.
L’associazione a tutela dei
consumatori evidenzia che “le commissioni stesse stanno ora cercando di
abborracciare soluzioni contorte con un’uscita condizionata della maggior
tutela difficilmente applicabile, dove comunque prevarrà il passaggio al nuovo
regime e la data di cancellazione della tutela, scritta in legge. Da parte
nostra ci batteremo contro un assetto che getta tutte le famiglie italiane e
milioni di piccole e piccolissime imprese in pasto alle strategie di prezzo
degli operatori verticalmente integrati e oligopolistici. Noi faremo di tutto
per aiutare i consumatori ad aprire gli occhi su quello che questo Governo sta
facendo, nascondendosi dietro all’alibi dell’interesse dei consumatori. È
assurdo e paradossale che si discuta oggi di un nuovo assetto che riprodurrà,
in peggio, la situazione del mercato energetico della Gran Bretagna, proprio
mentre l’antitrust inglese mette nero su bianco, a seguito di un’indagine
durata mesi, e pubblicata il 7 luglio (nel silenzio del dibattito italiano) la
collusività del mercato d’Oltremanica a danno dei consumatori, sottolineando
peraltro che l’assenza di un qualunque riferimento di prezzo impedisce alla
parte debole, cioè alla domanda, di orientarsi in qualche modo tra le offerte
che riceve. L’Authority britannica ha concluso che l’unico modo per far
ripartire la concorrenza è l’adozione di misure strutturali forti, prima tra
tutte la separazione proprietaria tra le attività di produzione e vendita. La
logica è chiara. Se il prezzo dell’energia e quello della vendita dell’energia
fanno capo a soggetti diversi, non ci sarà possibilità per i due operatori di
arbitrare tra le due voci di formazione del prezzo, a proprio vantaggio e a
danno del consumatore. Transitoriamente, l’antitrust inglese ha proposto di
imporre almeno un tetto ai prezzi. Il risultato è che molte aziende energetiche
in Gran Bretagna hanno abbassato i prezzi, nel timore che, da qui a un anno,
vengano veramente introdotte delle misure di separazione proprietaria, a cui si
sta seriamente pensando. Quando, a settembre, riprenderanno le attività
parlamentari, le associazioni dei consumatori rilanceranno la battaglia contro
il superamento del mercato tutelato, per salvaguardare l’Acquirente Unico e per
la creazione di un mercato più efficiente, trasparente, corretto e realmente
vantaggioso per gli utenti”.