È Giordano Colarullo (nella foto) il nuovo direttore generale di Utilitalia: la federazione che riunisce i servizi pubblici energetici idrici e ambientali. “Nell’ultimo mese, in cui mi sono avvicinato con gradualità a questi comparti, ho già vissuto insieme alle nostre associate le emergenze scioperi, i cambiamenti di norme, la crisi dei rifiuti a Roma, gli appelli per la siccità e ora la disgrazia del terremoto, sulla quale anche noi stiamo cercando di dare un supporto alla ricostruzione delle infrastrutture – commenta Colarullo -. Il nostro Paese continua ad essere oggetto di continue emergenze. Un obiettivo prioritario e personale come nuovo direttore della federazione è cercare di portare, per quanto possibile, la logica della programmazione. Lo faremo da subito con la prima indagine a tappeto sulle best-practices. Ci sono centinaia di eccellenze da imitare, per risolvere alcuni problemi cronici delle nostre città e per mettere gli utenti al centro delle nostre decisioni”.
Quarantatre anni, Colarullo è specializzato in regolazione dei servizi a rete e delle infrastrutture e vanta esperienze internazionali significative come quella presso Ofwat, l’ente di regolazione del settore idrico in Inghilterra e Galles. Quanto ad Utilitalia, la federazione conta 500 aziende associate dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente, le quali – attraverso 90mila lavoratori che applicano i CCNL della federazione – producono oltre 37 miliardi di euro di fatturato all’anno.
“Con il presidente Giovanni Valotti e con l’assemblea di Utilitalia – conclude il nuovo direttore generale – abbiamo avuto modo di valutare qualche esempio tra le tante soluzioni virtuose già realizzate dalle nostre aziende. Ce ne sono per la mobilità sostenibile, per la depurazione delle acque, per il trattamento dei rifiuti, per la riduzione dello smog, per la potabilizzazione dell’acqua e anche per l’organizzazione aziendale con la valorizzazione lavorativa dei giovani. Portare alla luce questo patrimonio sarà un gradino importante per il percorso di miglioramento dei servizi pubblici, così determinanti per la qualità della vita di ciascuno cittadino”.