“Rischiamo nell’arco di soli sei mesi di desertificare il tessuto economico delle nostre città e delle aree montane. Le prime vittime del caro-bollette saranno le attività di vicinato già duramente provate dalla pandemia e dalla crisi economica senza fine che il nostro Paese conosce ininterrottamente dal 2008”.
E’ quanto sostiene il segretario della Cna Torino, Filippo Provenzano, che indica quattro obiettivi “autoproduzione, comunità energetiche, uso di fonti rinnovabili e sburocratizzazione del comparto” per far fronte al caro-bollette.
“Il prezzo dell’energia è arrivato a livelli insostenibili per le imprese,” denuncia Cna, che rappresenta nella città metropolitana di Torino 10.000 imprese. “Siamo di fronte – spiega Provenzano – a una vera e propria emergenza nazionale. Occorre rendersene conto fino in fondo e agire di conseguenza adottando tutte le misure possibili. Oltre agli aiuti di Stato per la fase emergenziale, certamente preziosi e da incrementare quanto più è possibile, evidenziamo la necessità che tutti i livelli istituzionali siano coordinati nell’avviare misure di semplificazione normativa per favorire al massimo grado possibile l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili”.
Cna Torino sta conducendo una indagine tra i propri associati in relazione al rincaro delle bollette energetiche e “un dato appare già lampante: le enormi differenze dei rincari in bolletta tra un gestore e l’altro, a parità di consumi”. Per questo chiederà “un immediato intervento dell’Antitrust per una approfondita analisi delle dinamiche che hanno portato a queste forti discrepanze”.
Fonte: nota stampa Cna Torino