Espropriare le case sfitte per combattere l’emergenza abitativa? “È sconcertante”
[A cura di: Achille Colombo Clerici – presidente Assoedilizia] La mozione della giunta comunale di Livorno che prevede la requisizione degli alloggi anche privati non occupati per risolvere l’emergenza casa, ha suscitato un vasto sconcerto. Si tratta di un salto indietro di oltre quarant’anni, ai tempi pre equo canone, che mi riporta alla memoria quanto avvenne proprio a Milano nel 1975. Va comunque detto che l’analogo provvedimento (un’ordinanza del sindaco di allora, Aldo Aniasi) durò l’espace d’un matin e la mozione milanese venne ritirata per la sua evidente illegittimità,la sua portata antieconomica e la dannosità sociale”.
A prescindere dai ricorsi che si preannunciano a Livorno, Colombo Clerici rileva una importante conseguenza: “Da quando lo Stato non investe più nella costruzione di alloggi popolari, la risposta alla domanda abitativa viene lasciata agli investitori privati italiani e internazionali, i quali in tal modo assolvono già ad una funzione sociale e non saranno certo invogliati a investire risorse economiche in un settore quello degli alloggi da fornire in locazione che, ai molti altri problemi congiunturali e strutturali, aggiunge la possibilità di sorprese di questi tipo.
Inoltre, la credibilità e la affidabilità della nostra intera economia possono subire un duro colpo, anche se la causa è limitata ad una città e ad uno specifico comparto, quello immobiliare.