AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha pubblicato il documento ufficiale per la realizzazione delle reti in fibra ottica nei condomini. L’Authority chiarisce che scopo primario di tali linee guida, è quello di agevolare il perseguimento di un obiettivo di cablatura stilato a livello nazionale.
Tali linee guida forniscono infatti indicazioni circa il corretto svolgimento di tutte le attività correlate alla realizzazione della rete in fibra ottica nei condomini, comprese le condotte da tenere in fase di richiesta di accesso, i prezzi per l’accesso all’eventuale infrastruttura esistente, la gestione delle attività di attivazione e migrazione, nonché le modalità di risoluzione in caso di controversie.
Uno degli obiettivi del Governo italiano è infatti quello di garantire una connettività FTTH da 1 Gbps a tutti i cittadini entro il 2026 (il cosiddetto Piano Italia a 1 Giga). Le linee guida sono state scritte proprio per velocizzare la realizzazione delle reti in fibra ottica nei condomini, evitando ritardi dovuti a incomprensioni e/o contenziosi di vario genere tra vicini.
Sulla base di quanto stabilito dall’AGCOM, vige l’auspicio di una mutua collaborazione in modo tale da assicurare la massima rapidità ed economicità dei lavori in atto. L’art. 2, nello specifico, parla di:
“facilitare l’interazione tra operatore e condominio, dettando tempi certi per il sopralluogo ed assicurando la massima partecipazione del condominio nella fase della predisposizione del progetto da parte dell’operatore anche attraverso la formulazione di proposte, alternative e ragionevoli, per la posa dei cavi, compreso l’uso delle infrastrutture di posa esistenti, laddove utili a ridurre gli interventi sull’immobile ed evitare inutili duplicazioni”.
Nelle linee guida vengono riportate le principali disposizioni normative, tra cui quella che consente all’operatore di accedere alle parti comuni degli edifici per installare (a proprie spese) tutti gli elementi necessari (come cavi, tubi, supporto), senza andare ad alterare l’estetica. Il ripristino dello stato originario dovrà essere effettuato a spese dell’operatore, il quale sarà chiamato a rimborsare in caso di eventuali danni.
Per evitare una inutile duplicazione, gli operatori potranno utilizzare l’impianto multiservizio già realizzato (obbligatorio negli edifici costruiti a partire da luglio 2015), concordando con il condominio il prezzo di accesso. L’operatore acquisirà così i diritti d’uso pluriennali con gestione e manutenzione.
L’amministratore dovrà consentire il sopralluogo da parte dell’operatore nel giorno concordato almeno con 6 giorni di preavviso. Durante il sopralluogo, sarà inoltre possibile suggerire all’operatore soluzioni alternative per la posa dei cavi. Al termine dovrà essere redatto un verbale che l’operatore invierà successivamente unitamente al progetto e alla documentazione tecnica.
Fonte: Comunicazione AGCOM