[Fonte: Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati]
Un passaggio autorevole, che formalizza un risultato importante per i professionisti, ottenuto coltivando il dialogo istituzionale. In primis, il dialogo costruttivo con il Ministro Andrea Orlando che, mantenendo l’impegno assunto, ha voluto introdurre nel testo approvato questa misura che rende merito ai professionisti e al loro lavoro in modo unitario, dando risposte soprattutto ai giovani professionisti che, in un periodo di crisi, meritano attenzione e strumenti idonei.
Con queste parole il presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, Maurizio Savoncelli, definisce l’inserimento dell’emendamento e le sue riformulazioni governative, approvate in Commissione Bilancio al Senato, che estendono il principio del riconoscimento dell’equo compenso a tutte le professioni nel testo del dl fiscale, che verrà approvato definitivamente entro il 15 dicembre 2017.
Si tratta di un provvedimento che segna un passaggio storico – riprende il presidente CNGeGL – ribadendo un concetto fondamentale verso la committenza pubblica e privata: per ogni prestazione professionale deve essere individuato un equo compenso connaturato alla qualità e alla quantità della consulenza che viene resa. Questo delinea, inoltre, l’avvio di una nuova fase che vede cessare per ogni pubblica amministrazione la possibilità di accogliere ribassi anomali -. Come rimarca Savoncelli – È un epilogo che i professionisti aspettavano da tempo. Una parabola iniziata nel 2006 con l’abrogazione delle tariffe minime e conclusa con l’attualizzazione odierna: un vero e proprio spartiacque che riallinea correttamente il principio dell’equo compenso al mercato e alla concorrenza, rapportando il miglior prodotto e la qualità della prestazione professionale in uno strumento a garanzia del committente e, in senso più ampio, della collettività.
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Cipag (Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri) Diego Buono, che ha sottolineato come
l’applicazione dell’equo compenso a tutte le categorie professionali, prevista dall’emendamento approvato in Commissione Finanze del Senato, non fa altro che ripristinare un principio fondamentale della nostra Costituzione, che all’articolo 36 stabilisce che ogni lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro. Tra l’altro, questo principio è importante anche sotto l’aspetto della trasparenza dei rapporti tra il professionista ed il committente. Si tratta di un provvedimento che restituisce dignità al lavoro professionale. Guardiamo pertanto con fiducia e speranza alla conclusione del suo percorso legislativo.