Nonostante la cosiddetta “Legge sulle caldaie” abbia favorito le caldaie a pompa di calore, dallo scorso anno a oggi in Germania si è registrato un vero e proprio boom di vendita dei sistemi tradizionali, a gas e gasolio.
I numeri sono stati pubblicati nei giorni scorsi da Die Welt, importante quotidiano tedesco di stampo conservatore.
Dopo un calo nel 2022, l’anno scorso le vendite di caldaie a gas sono nuovamente aumentate toccando il livello record di 790.500 unità, una cifra che corrisponde a un aumento del 32%. Le vendite di riscaldamento a gasolio sono addirittura raddoppiate rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 112.500.
Già alla fine del 2023 erano evidenti i segnali di una ripresa dell’acquisto e dell’installazione di sistemi di riscaldamento a gasolio. L’Associazione federale dell’industria tedesca del riscaldamento (BDH) aveva infatti riferito che nella prima metà del 2023 era stato venduto un numero di sistemi di riscaldamento a gasolio più che doppio rispetto all’anno precedente, per un totale di 48.500 unità.
I sistemi di riscaldamento a gas hanno rappresentato la quota maggiore di sistemi venduti nella prima metà del 2023, con un totale di 385.000 unità vendute, circa un terzo in più rispetto al 2022, anno caratterizzato dalle incertezze di approvvigionamento e dai timori di aumento dei costi energetici.
Al contrario – nota Die Welt – il numero di richieste di sovvenzioni per l’installazione di pompe di calore sta diminuendo in modo significativo. E infatti la Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’Associazione tedesca delle pompe di calore (BWP), prevede vendite per circa 260.000 apparecchi nel 2024, rispetto ai 356.000 del 2023. Sembra dunque improbabile che venga raggiunto nei tempi programmati l’obiettivo del Governo, che puntava a 500.000 nuove installazioni di caldaie a pompa di calore a partire dal 2024.
La speranza di un’inversione di tendenza è nei sussidi per le sostituzioni, uno dei capitoli più controversi delle legge sul riscaldamento varata la scorsa estate dal Governo.
La sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento fossili con quelli basati sulle energie rinnovabili è infatti supportata con un sussidio ai costi di investimento che oscilla da un minimo del 30% a un massimo del 70% del totale. I tassi di finanziamento più elevati si applicano se qualcuno sostituisce un vecchio impianto di riscaldamento in modo particolarmente rapido o se il suo reddito familiare annuo non supera i 40.000 euro.
Tale sussidio può essere utilizzato per finanziarie anche altre misure per aumentare l’efficienza energetica negli appartamenti.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung punta il dito contro il Governo e individua la causa del crollo del mercato delle pompe di calore “nella poco comprensibile legge sul riscaldamento, nei finanziamenti poco chiari e, soprattutto, nei costi elevati dell’elettricità e di quelli invece in calo del gas”. Secondo i dati dell’Associazione federale dell’industria tedesca del riscaldamento, infatti, la flessione nelle vendite delle pompe di calore si è avuta proprio dopo il varo del pacchetto governativo che avrebbe dovuto favorirle.