All’indomani dell’insediamento del nuovo Governo, il secondo a guida di Giuseppe Conte, si susseguono gli appelli e le istanze all’Esecutivo giallorosso perché vengano affrontate, e possibilmente risolte le tante questioni lasciate in sospeso dall’esperienza Lega-M5S. Il tutto in un clima di attesa, preoccupazione e, talvolta, moderato ottimismo o più o meno marcata soddisfazione.
Tra i più entusiasti per le premesse rappresentate dalla bozza programmatica sui cui Pd e Grillino hanno imbastito e poi raggiunto un accordo, c’è Egidio Comodo, presidente di Fondazione Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti): “Con grande soddisfazione troviamo nella bozza delle linee programmatiche che il giusto compenso anche per i lavoratori non dipendenti sia indicato tra le priorità di Governo. Ci auguriamo che il nuovo esecutivo metta al più presto al centro dell’agenda politica la discussione sull’introduzione dell’equo compenso, dopo gli sforzi e il virtuosismo già dimostrati da molte regioni italiane”.
Secondo il presidente di Fondazione Inarcassa, “è importante che anche il tema della ricostruzione delle aree terremotate rientri tra le linee di lavoro del prossimo governo. La Fondazione ha più volte sottolineato il valore dello strumento del sisma bonus e la necessità di una sempre più rapida messa in sicurezza degli edifici danneggiati dai tragici eventi sismici che hanno colpito il Paese. Tuttavia, ci aspettiamo che questi impegni non rimangano solo espressione di intenti, ma che possano concretizzarsi al più presto con l’avvio dei lavori parlamentari”.
Sul versante immobiliare, invece, dopo Fiaip e Confedilizia, arriva anche da Fimaa, per voce del presidente, Santino Taverna, un appello alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia che sfocerebbero nell’incremento dell’Iva e, possibilmente, alla riduzione delle imposte sul mattone: “Facciamo gli auguri al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al nuovo esecutivo. Auspichiamo che il nuovo governo possa trasformare le difficoltà culminate nella recente crisi-politico istituzionale, che ci ha parecchio preoccupati, in una nuova fase di slancio per il Paese e per il settore immobiliare, a partire dal blocco degli aumenti dell’Iva e dalla diminuzione della pressione fiscale sugli immobili”.
Come evidenzia Taverna, “il comparto e gli operatori immobiliari hanno bisogno di ritrovare fiducia e confidano nel nuovo esecutivo per una seria lotta contro il fenomeno del dumping fiscale, una concorrenza sleale di cui beneficiano alcune multinazionali che, tramite portali on line, pagano imposte in altri Paesi pur operando in Italia, relegando operatori e player italiani in una situazione di grave svantaggio competitivo. Occorre poi puntare su strategie di riqualificazione in grado di valorizzare gli immobili anche dal punto di vista infrastrutturale e di decoro urbano, per attrarre nuovi investitori e favorire le relazioni sociali a vantaggio pure della sicurezza dei cittadini”.
Da dove partire? “Innanzitutto – chiosa Taverna – impostando una legge di bilancio che contribuisca a rimettere in moto la crescita del Paese. Le risorse possono essere trovate dal riordino e dalla riduzione della spesa pubblica improduttiva, dalle dismissioni del patrimonio immobiliare e dal contrasto e dal recupero di evasione ed elusione fiscale”.