[A cura di: Crif – www.crif.it] Primi segnali di ripresa del numero di richieste di credito presentate dalle famiglie dopo la flessione registrata a seguito del lockdown disposto dal Governo a partire dal 9 marzo scorso per contenere la diffusione della pandemia di Covid-19.
Prendendo come valore di riferimento (100%) la settimana compresa tra il 9 e il 15 marzo scorso, che ancora beneficiava delle istruttorie imbastite nelle settimane precedenti, il picco negativo è stato registrato nelle due settimane comprese tra il 23 marzo e il 5 aprile, quando i volumi si sono attestati intorno alla metà di quelli pre-lockdown. Dalla settimana successiva è iniziato un percorso di progressivo recupero, seppur con intensità differenti a seconda delle diverse forme tecniche considerate nell’analisi di CRIF, per arrivare nella settimana compresa tra il 4 e il 10 maggio a volumi di richieste pari al 92% di quelli pre-lockdown.
Come si evince anche dal grafico e dalla tabella seguenti, la dinamica registrata non è però omogenea e mostra come soprattutto i mutui per l’acquisto della casa siano in fortissimo affanno.
Richieste di credito presentate dalle famiglie tra il 09/03 e il 10/05/2020
Per quanto riguarda i mutui immobiliari, dopo aver visto le richieste dimezzarsi nella 13^ e 14^ settimana dell’anno, quando i volumi si sono attestati rispettivamente al 49% e al 51% rispetto a quelli che si registravano prima del lochdown, a partire dalla settimana iniziata il 6 aprile è iniziato un percorso di costante seppur lento recupero, che nelle ultime 3 settimane di osservazione ha visto i volumi stabilizzarsi intorno al 76% di quelli abituali.
Andamento delle richieste di mutui immobiliari
Fonte: CRIF
Dinamica molto diversa è quella fatta registrare dai prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, arredamento, elettronica, elettrodomestici, impianti per l’efficientamento energetico della casa, spese mediche, palestre, tempo libero, etc.). Nello specifico, questa forma tecnica è quella che più di tutte ha risentito maggiormente della chiusura degli esercizi commerciali disposta dal Governo per fronteggiare la diffusione dell’epidemia, arrivando per alcune settimane ad assestarsi a un terzo dei volumi pre-lockdown, ma è anche quella che ha mostrato un più deciso recupero, al punto che nell’ultima settimana di osservazione i volumi risultano significativamente superiori a quelli della settimana indice, assestandosi al 116%.
Questo potrebbe stare a significare che, durante la fase di maggior incertezza e di impossibilità fisica di effettuare acquisti se non attraverso il canale online, le famiglie avevano posticipato i propri progetti di acquisto mentre ora stanno tornando ad attivarsi con decisione sul fronte dei consumi, anche nella componente dei beni durevoli, sostenuti da un finanziamento.
Andamento delle richieste di prestiti finalizzati