La Commissione europea ha presentato il piano “REPowerEU”, la risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico globale causate dall’invasione russa dell’Ucraina. La trasformazione del sistema energetico europeo è urgente sia per porre fine alla dipendenza Ue dai combustibili fossili russi, utilizzati come arma economica e politica che costa ai contribuenti europei quasi 100 miliardi di euro all’anno, sia per affrontare la crisi climatica.
Il piano prevede che, agendo come un’Unione, l’Europa possa eliminare gradualmente la sua dipendenza dai combustibili fossili russi più rapidamente. Le misure del piano REPowerEU possono rispondere a questa ambizione, attraverso risparmio energetico, diversificazione dell’approvvigionamento energetico e introduzione accelerata delle energie rinnovabili per sostituire i combustibili fossili nelle abitazioni, nell’industria e nella produzione di energia.
Pannelli solari obbligatori sia su edifici pubblici che privati
Entro il 2025 anche in Italia sui tetti di tutti nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area utile maggiore di 250 m2 saranno obbligatori i pannelli solari, l’anno successivo l’obbligo varrà anche per gli edifici già esistenti con la stessa area utile. Mentre per tutti i nuovi edifici residenziali l’obbligo scatta dal 2029. Questo sarà uno dei principali effetti del piano RePowerEu, presentato dalla Commissione europea.
Iter più brevi per le rinnovabili
Un’altra delle novità del piano Ue è rappresentato l’accelerazione degli iter autorizzativi delle rinnovabili. La gran parte del lavoro burocratico di autorizzazione verrebbe condotta per l’intera area. Questo dovrebbe ridurre i tempi per gli impianti eolici o solari nuovi a un anno e a 6 mesi quelli per l’ampliamento o l’ammodernamento degli impianti esistenti. “In questo momento noi possiamo accelerare il più possibile ma dobbiamo ricordarci che le rinnovabili richiedono una rete rete elettrica in grado di sostenerne la potenza, una rete elettrica intelligente che possa gestire i flussi che vengono prodotti dove c’è sole ma utilizzati di notte in posti molto lontani”, ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Quindi – ha sottolineato – dobbiamo fare una grande operazione infrastrutturale per aumentare l’offerta molto rapidamente di energia elettrica rinnovabile per procedere all’elettrificazione di settori come i trasporti e la manifattura”.
Raddoppio delle pompe di calore
Per rispettare gli obiettivi fissati dal piano Ue RePowerEu, l’Italia dovrà anche raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore per sostituire le caldaie a gas. Inoltre il target di efficienza energetica degli edifici dovrà essere incrementato dal 9% al 13% entro il 2030.
Le risorse disponibili
Secondo quanto previsto dal pianoRePowerEu per affrontare la crisi energetica l’Italia potrà utilizzare i prestiti del Next Generation Eu ancora disponibili, per convogliarli verso le priorità indicate dal piano Ue per l’energia. I Paesi Ue, infatti, possono utilizzare prestiti ancora non richiesti della RRF (attualmente 225 miliardi di euro). La proposta prevede anche la possibilità di usare a livello Ue i proventi della vendita all’asta delle quote del sistema di scambio di emissioni (ETS) o di trasferire volontariamente i fondi di coesione fino al 12,5% della dotazione nazionale degli Stati membri.