Anche chi, nella propria vita, ha svolto esclusivamente un’attività di cura della casa e della famiglia ha diritto alla pensione di vecchiaia. In alcuni casi addirittura a partire dai 57 anni di età. È però indispensabile, da parte dell’interessato, il versamento della contribuzione necessaria alla maturazione dei requisiti. Nello specifico, esiste un fondo previdenziale al quale si possono iscrivere coloro che svolgono un lavoro in famiglia non retribuito, connesso con le proprie responsabilità familiari, senza vincoli di subordinazione. Questo fondo riconosce sia la pensione di vecchiaia, sia quella di inabilità, ma soltanto dietro il versamento della contribuzione previdenziale. Dunque, niente versamenti, nessun accredito dei contributi.
È importante, inoltre, sottolineare che i contributi versati al fondo casalinghe non possono essere ricongiunti, totalizzati o cumulati alla contribuzione versata presso altre casse di previdenza obbligatoria, in quanto i versamenti dei casalinghi vengono accreditati su di un conto assicurativo totalmente separato e distinto rispetto all’Assicurazione generale obbligatoria, alle gestioni sostitutive, esonerative o esclusive nonché alle casse dei liberi professionisti.
La possibilità di iscrizione presso il Fondo casalinghe dell’Inps è prevista per le persone che hanno un’età compresa tra i 16 e i 65 anni di età; svolgono in via esclusiva un’attività finalizzata alla cura dell’abitazione e della famiglia, connessa con responsabilità familiari, non subordinata; non svolgono altre attività lavorative, né autonome, né subordinate, né parasubordinate; fanno eccezione i soli casi in cui l’attività sia svolta in regime di part-time e i contributi versati siano di importo basso, tale da non consentire la copertura di tutte le 52 settimane dell’anno, in quanto non si raggiunge il reddito minimale, o più precisamente il reddito minimo per l’accredito dell’intera annualità di contribuzione (pari a 10.724 euro per il 2021); non risultano titolari di pensione diretta, come la pensione anticipata, di vecchiaia o di inabilità.
La domanda di iscrizione al Fondo casalinghe deve essere inoltrata all’Inps per via telematica, tramite il portale web dell’istituto, previa identificazione con le proprie credenziali (Spid, Carta nazionale dei servizi o Carta d’identità elettronica). È possibile iscriversi anche tramite contact center multicanale, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803.164 o il numero 06.164.164 da telefono cellulare, oppure tramite un patronato o un intermediario dell’Inps.
Se non ci sono condizioni incompatibili con l’iscrizione al Fondo, la domanda viene accolta automaticamente e l’interessato, dopo aver ricevuto la comunicazione di accoglimento della richiesta, può iniziare a versare i contributi.
L’Inps, una volta accettata l’iscrizione presso il Fondo casalinghe, invia all’interessato, o rende disponibili telematicamente, i bollettini utili all’effettuazione dei versamenti. I versamenti sono liberi: l’iscritto non è dunque vincolato al pagamento di un minimo di contribuzione annua. Tuttavia, se non risultano versamenti contributivi almeno pari a 25,82 euro per ogni mensilità dell’anno, i mesi coperti dalla contribuzione sono progressivamente ridotti. Perché risulti accreditata ai fini della pensione un’annualità intera, infatti, sono necessari almeno 310 euro (309,84 euro per la precisione) di versamenti nell’anno. Se in un anno sono versati più di 310 euro, le eccedenze non possono essere riportate in annualità diverse per coprire buchi contributivi, come avviene presso altri fondi di previdenza, ma servono unicamente ai fini dell’importo della pensione.
Il Fondo casalinghe Inps riconosce le seguenti prestazioni pensionistiche: pensione di inabilità, con almeno 5 anni di contributi, a condizione che sia sopraggiunta l’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Attenzione a non confondere la pensione Inps casalinghe con la pensione eventualmente riconosciuta dall’Inail alle casalinghe per infortuni domestici: si tratta di prestazioni derivanti da obblighi assicurativi ed eventi diversi; pensione di vecchiaia, a partire dal 57° anno di età, a condizione che siano stati versati almeno 5 anni (60 mesi) di contributi; la pensione di vecchiaia viene però liquidata solo se l’importo maturato risulta almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20%, ossia almeno pari a 561,18 euro mensili (importo corrispondente a 1,2 volte l’assegno sociale, ossia, per il 2022, a 467,65 x 1,2); non è richiesta alcuna soglia minima d’importo della pensione al compimento dei 65 anni di età.
La pensione casalinghe non è reversibile: non è prevista la concessione della pensione ai superstiti.
FONTE: La Legge per Tutti