[Intervista di: Vincenzo Perrotta]
“Del tutto in accordo con l’impianto complessivo della nuova Legge di Stabilità”. È questa la posizione del senatore Salvatore Tomaselli, primo firmatario, lo scorso luglio, di una mozione che chiedeva al Governo il mantenimento dell’ecobonus anche per il 2016. Ulteriore richiesta era quella relativa alla stabilizzazione delle agevolazioni fiscali previste per la riqualificazione energetica degli edifici, da inserire all’interno del quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali. Un punto, questo, non del tutto chiarito nel Ddl approvato in Consiglio dei Ministri. Sul merito, abbiamo intervistato proprio il senatore Tomaselli.
Senatore, come ha accolto la notizia dell’approvazione del Disegno di Legge sulla Stabilità da parte del Governo?
Sono molto soddisfatto del via libera in Consiglio sulla nuova Legge di Stabilità. Tutte le misure volte al rilancio del mondo dell’edilizia sono bene accette. In particolare, l’incremento delle detrazioni sulle spese per le ristrutturazioni edilizie dal 36% al 50% e la riconferma del cosiddetto ecobonus al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili, dimostrano l’attenzione, ormai consolidata da parte del Governo, sul tema del rilancio del settore delle costruzioni,che è in grado di svolgere una funzione importante per l’uscita definitiva del Paese dalla crisi.
Ritiene si sarebbe potuto fare di più dal punto di vista della stabilizzazione degli ecoincentivi?
Per quanto riguarda l’Ecobonus e il bonus ristrutturazione sono dell’idea che si stia andando nella giusta direzione, ovvero verso una stabilizzazione degli ecoincentivi, per lo meno nel medio periodo. Anche una stabilità di due o tre anni della misura darebbe al sistema Paese e al comparto una certezza maggiore. Comunque, il fatto che questi due tipi di incentivi siano stati confermati per il 2016 costituisce, già di per sé, un ottimo punto di partenza in chiave di una stabilizzazione strutturale delle misure.
C’è qualcosa che non la convince, ad esempio sulle coperture finanziarie della manovra?
Ritengo che l’impianto fondamentale della manovra sia positivo. Si va nella doppia direzione dell’abbassamento della pressione fiscale su famiglie e imprese e verso il rilancio degli investimenti, caratteristico della politica economica espansiva che il Governo ha deciso di intraprendere per far uscire il Paese dalla crisi. Nelle prossime settimane discuteremo in Senato anche in merito agli aspetti legati alla copertura finanziaria. È nostra intenzione ragionare insieme per capire se ci sono le condizioni di natura politica ed economica affinché la misura venga stabilizzata, se non dal punto di vista strutturale, almeno nel medio periodo.