Scopo: aiutare il Paese a crescere. Mezzo: le liberalizzazioni. Effetto: le barricate di professionisti, associazioni di categoria, consumatori. Molte le novità contenute nel disegno di legge sulla concorrenza, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per lo sviluppo Economico, Federica Guidi. E molte anche le polemiche.
Energia elettrica e gas. Al fine di superare le residue regolamentazioni di prezzo, viene previsto: a) per il gas naturale, la graduale eliminazione della “tutela” a decorrere dal 2018 nel mercato domestico; b) per l’energia elettrica la graduale restrizione dell’attuale perimetro di tutela, sempre a decorrere dal 2018.
Comunicazioni. Per favorire la mobilità della domanda nei mercati della telefonia fissa e mobile e di internet, vengono semplificate le procedure di identificazione dei clienti per la migrazione e viene prevista la trasparenza sulle penali in caso di recesso anticipato dal contratto. L’entità della penale, inoltre, dovrà essere legata ai costi effettivamente sostenuti dall’operatore in caso di promozioni.
Banche. Un apposito sito internet dovrà garantire la trasparenza nella vendita di polizze assicurative accessorie ai contratti di finanziamento e ai mutui.
Avvocati. Il disegno di legge elimina il vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, introduce l’obbligo di presentare un preventivo e consente le società multiprofessionali e l’ingresso di soci di capitali.
Ingegneri. Le società di ingegneri potranno assumere commesse da privati superando una disciplina risalente agli anni ’40.
Notai. Il passaggio più discusso è quello con cui vengono ridotti gli atti per i quali è richiesta l’autentica notarile e si individuano i casi nei quali questa può essere concessa anche da altri soggetti, come avvocati e commercialisti. In questo modo – secondo il Governo – “sarà consentito anche ad altri professionisti di redigere atti per transazioni immobiliari di modesta entità” (sotto i 100mila euro di valore catastale, ndr.).
Le polemiche. Se nelle scorse settimane le associazioni dei consumatori si erano scagliate con forza contro l’abolizione dei mercati tutelati nei settori dell’elettricità e del gas, adesso sono soprattutto i notai ad alzare la voce, affidando la propria denuncia ad una nota ufficiale del Notariato: “Con il disegno di legge che consente alcune transazioni immobiliari e societarie senza controllo notarile, le fasce più deboli dei cittadini saranno esposte a forti rischi di criminalità, abusi e frodi. La rimozione per tali atti del regime dei controlli di legalità affidati al notariato porterà ad una inevitabile rarefazione delle verifiche in materia di antiriciclaggio (oggi il 91% delle segnalazioni delle professioni provengono da notai), minando l’affidabilità dei pubblici registri. In campo immobiliare basta osservare cosa è successo dove non esiste il controllo di legalità preventivo del notaio: le frodi identitarie e ipotecarie emerse negli Stati Uniti con la crisi dei mutui subprime hanno provocato multe per oltre 100 miliardi di dollari inflitte alle banche americane e milioni di cittadini sono rimasti senza casa a causa delle frodi”.
A questo proposito, il Notariato puntualizza che “in Italia il settore è oggi caratterizzato da un sistema di governo pubblico che assicura trasparenza alle transazioni immobiliari e tutela le parti da eventuali vizi che possono inficiare il mercato. Ciò è possibile attraverso una sinergia virtuosa tra agenzie pubbliche (Agenzia delle Entrate-Area Territorio e Archivi Notarili sotto il controllo del Ministero della Giustizia) e un numero programmato di “concessionari” (notai – pubblici ufficiali) all’avanguardia mondiale nella trasmissione digitale in sicurezza degli atti. Pensare che senza controllo notarile si abbiano uguali tutele, vuol dire dividere la popolazione in due fasce: i ricchi godranno delle garanzie, i poveri saranno a rischio”.