[A cura di: Expoclima – www.expoclima.net] Risanamento e sanificazione dei circuiti di Acqua Calda Sanitaria sono procedure già trattate nella norma UNI EN 806, come norma di buona prassi. Ma questa norma era specifica solo per gli impianti nuovi centralizzati (più di un alloggio).
La nuova UNI 8065:2019 inserisce invece come prescrizione nuove prassi per due motivi:
Le Linee Guida per la corretta gestione della Legionellosi vengono fornite direttamente dall’Istituto Superiore della Sanità, mentre la UNI 8065:2019 inserisce solo attività atte a prevenire tali problemi spesso sottovalutati, con il chiaro obbiettivo di limitare e o contrastare nel miglior modo possibile la possibilità di insediamento della Legionella Pneumophila.
Questo perché è noto che le colonie batteriche in generale, oltre alla Legionella, trovano il loro habitat ottimale proprio tra le incrostazioni di calcio e ferro, dove si annidano e proliferano più rapidamente.
Nello specifico, tra le novità della UNI 8065:2019, c’è proprio l’obbligatorietà di:
Queste operazioni sono prescritte per qualsiasi potenza termica dell’impianto, anche per la sola produzione diretta di Acqua Calda Sanitaria.
L’introduzione di queste nuove operazioni e la loro corretta applicazione non solo hanno lo scopo di ripristinare o mantenere un corretto scambio termico e quindi ridurre gli sprechi energetici, ma anche quello di ripristinare e mantenere un’adeguata salubrità dei circuiti.
Tutto questo non sostituisce l’utilizzo di altri sistemi di prevenzione e/o bonifica per la protezione dal batterio della Legionella, ma è ritenuta una prassi fondamentale per avere una maggiore possibilità di efficacia rispetto agli altri sistemi di prevenzione. È noto infatti che in un impianto di acqua calda sanitaria i depositi e le incrostazioni da calcare e/o ossidi metallici limitano l’efficacia delle operazioni di prevenzione e/o bonifica eseguiti sia con sistemi fisici (shock termico) che con trattamenti chimici (disinfettanti a base cloro o acqua ossigenata).
Una corretta applicazione della norma UNI 8065:2019, quindi, limiterà il rischio per l’utente finale sia di avere sprechi energetici che di avere contaminazioni batteriche pericolose.