[A cura di: Giorgio Spaziani Testa – presidente Confedilizia] “Matteo Renzi scrive su Facebook: «Chi ha la casa di lusso o la seconda casa paga l’Imu, chi ha la prima non più». Comprendiamo la soddisfazione del Segretario del Partito democratico per una misura varata dal suo Governo, della quale gli va dato atto, anche se le prime case ancora soggette a tassazione sono di lusso solo nella fantasia del legislatore. Ciò di cui invece non ci capacitiamo è la mancata comprensione dei danni che da ben sei anni sta producendo l’ipertassazione patrimoniale su tutti gli immobili diversi dalla prima casa, anch’essi – per usare le parole di Renzi – «beni rifugio del ceto medio». Stiamo parlando dei 20/21 miliardi di euro di Imu e Tasi che ogni anno sono chiamati a versare i proprietari di abitazioni affittate, locali commerciali, uffici, case di villeggiatura.
Le conseguenze prodotte da questa fiscalità esagerata – che, sommata a quella sui redditi immobiliari e sulle compravendite, porta a 50 miliardi il carico annuale sul settore – sono evidenti per chiunque voglia vederle: valori crollati, risparmio delle famiglie distrutto, imprese costrette alla chiusura, posti di lavoro perduti, negozi sfitti in continuo aumento, consumi limitati.
Se la campagna elettorale vedrà l’attenzione al settore immobiliare concentrarsi sull’annosa – e facile – disputa sulla prima casa, non c’è da avere speranze per la prossima legislatura. La politica deve comprendere che vanno pensate misure per il settore immobiliare, che potrà tornare ad essere motore di crescita e di sviluppo quando sarà liberato dalla morsa, non solo fiscale, che lo frena”.