Il tema – sempre di estrema attualità – è quello
dell’imposizione fiscale sul mattone. Il terreno di confronto invece varia: dai
potenziali effetti della riforma del catasto, alla tassazione sulla casa. Ma le
preoccupazioni espresse dall’Uppi rimangono le stesse, anche se, questa volta,
oggetto del contendere è stata un’intervista rilasciata lo scorso 1° marzo al
Corriere della Sera dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo
Padoan.
Come rimarca l’Unione dei Piccoli Proprietari Immobiliari,
alla domanda se le tasse sulla casa caleranno il Ministro ha risposto: “Se si
devono abbattere le tasse, la mia preferenza va agli investimenti produttivi,
così riparte l’occupazione”. Apriti cielo. Le parole del ministro hanno
suscitato lo sdegno dell’Uppi: “Il titolare dell’Economia ha, in sostanza,
dichiarato che il Governo Renzi non diminuirà le tasse sulla casa, preferendo
aiutare le grandi imprese nazionali e multinazionali. Grave che un Ministro
della Repubblica non comprenda come l’aumento della pressione fiscale sugli
immobili abbia fortemente danneggiato il settore dell’edilizia e delle
costruzioni e che non ci sarà una vera ripresa in Italia senza la
valorizzazione del mercato immobiliare e delle locazioni. La tassazione in
oggetto riguarda oltre 63 milioni di immobili e, nel 2014, ha raggiunto
addirittura i 42 miliardi di euro. Imu e Tasi nel 2014 hanno, inoltre, superato
di oltre 100 milioni di euro l’Imu del 2012. Con alle porte la riforma del
catasto, ci chiediamo se il Governo non abbia davvero intenzione di mettere
mano nelle tasche dei piccoli proprietari immobiliari e se la promessa che non
ci saranno ulteriori aumenti (si veda la cosiddetta invarianza di gettito) sia
ancora credibile”.