[A cura di: pres. commissione fiscale UPPI dr. Jean-Claude Mochet e pres. nazionale UPPI avv. Gabriele Bruyère] L’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (UPPI) manifesta forte preoccupazione in merito agli effetti sulle locazioni derivanti dalla chiusura dei negozi, dei ristoranti e di quasi tutte le attività commerciali, alberghiere, artigianali e della piccola impresa, stabilito dal DPCM dell’11 marzo, a firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per fronteggiare l’emergenza di Coronavirus in Italia.
L’UPPI chiede al Governo di provvedere, in tempi brevi, alla soppressione del pagamento dell’acconto IMU di giugno e di introdurre una cedolare secca al 5% per i canoni di locazione relativi al 2020 per i quali i proprietari concordino una riduzione fino ad un massimo del 40%.
La riduzione dei canoni dovrà essere obbligatoriamente attestata dalle associazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini al fine di poter beneficiare della tassazione agevolata.
È ormai certo che, se il Governo non attuerà nessuna misura per salvaguardare i settori immobiliare e commerciale, pilastri dell’economia italiana, già in forte crisi soprattutto a causa della tassazione che ha ormai raggiunto livelli insostenibili e che ha trasformato la proprietà immobiliare da salvadanaio degli italiani a fardello economico sempre più difficile da sopportare, questi affonderanno definitivamente, trascinando con sé il PIL dell’intero Paese.