Quasi 700.000 persone – 11,3 ogni mille – hanno dichiarato di essere rimaste coinvolte in un incidente domestico nei tre mesi precedenti l’intervista condotta dall’Istat sugli incidenti domestici. Si tratta, nel complesso, di 783mila incidenti in tre mesi, con una media di 1,1 incidenti per persona colpita. Il fenomeno è chiaramente connotato per genere ed età: le donne, gli anziani e i bambini sono le categorie maggiormente a rischio di incidenti domestici.
Il 70,4% di tutti gli incidenti ha come vittima una donna, con un numero di incidenti subiti più che doppio rispetto a quelli che colpiscono gli uomini (551mila incidenti subiti da donne contro 232mila degli uomini). Oltre un terzo degli incidenti (36%) riguarda una persona di 65 anni e più e il 4,5% ha come vittima un bambino sotto i 5 anni. Anche analizzando i tassi specifici si vede che le categorie di persone più colpite da eventi incidentali tra le mura domestiche sono le donne (15,4 ogni mille contro 7,1 ogni mille uomini) e gli anziani, in particolare gli ultrasettantaquattrenni (27,2 ogni mille).
Al crescere dell’età, inoltre, aumentano l’incidenza degli infortuni e le differenze di genere: 32,9 donne di 75 anni e più ogni mille sono state vittime di incidente domestico, il rapporto scende a 18,4 per gli uomini della stessa classe di età. Soltanto nelle età più giovani (bambini e ragazzi fino a 17 anni) i maschi risultano più esposti ad incidenti rispetto alle coetanee. In particolare, la più alta incidenza di incidenti domestici si registra tra i bambini maschi fino a 5 anni (10,1 ogni mille), preceduti soltanto da persone di 75 anni e oltre.
Anche la condizione occupazionale influenza la distribuzione degli incidenti domestici. Le casalinghe sono la categoria più a rischio (19,7 infortunate ogni mille): si stima che ogni trimestre 149 mila restino vittime di un incidente domestico. Gli occupati presentano invece la più bassa incidenza di infortuni (8,3 infortunati ogni mille); tra questi, tuttavia, le donne occupate hanno un rischio di infortunio più che doppio rispetto agli uomini (12,5 ogni mille contro 5,4 degli uomini) anche in considerazione del fatto che, a parità di condizione lavorativa, le donne dedicano abitualmente più ore dei maschi alle attività domestiche.
Dal punto di vista territoriale, la popolazione più colpita è quella del Nord-est, con 15,4 vittime di incidenti ogni mille persone, segue il Sud con 12,2. Le altre ripartizioni presentano invece valori lievemente inferiori alla media: le Isole 10,8 infortunati ogni mille persone e Nord-ovest e Centro rispettivamente 9,5 e 9,1.