Un’indennità di 600 euro per il mese di aprile. E una, di analogo importo, per maggio. A differenza di quanto previsto per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, ma anche senza i paletti introdotti per questi ultimi, i quali per percepire il bonus di maggio (quello di aprile sarà erogato in egual misura ed analogamente per tutti) dovranno dimostrare di aver subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito nel secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.
Sono questi i termini del sostegno a favore dei professionisti iscritti alle casse previdenziali private (architetti, ingegneri, geometri, avvocati, numerosi dei quali svolgono anche attività di amministratori condominiali) almeno a quanto si evince dalla versione definitiva del Decreto Rilancio, pubblicato lo scorso 19 maggio in Gazzetta Ufficiale.
Ecco, testualmente, che cosa prevede l’art.78 del Decreto Rilancio, rubricato “Modifiche all’articolo 44 recante istituzione del Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19”
1. Ai fini del riconoscimento anche per i mesi di aprile e maggio 2020 dell’indennità per il sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103 all’articolo 44 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole “300 milioni” sono sostituite dalle seguenti: “1.150 milioni”;
b) al comma 2, la parola “trenta” è sostituita dalla seguente: “sessanta”.
2. Ai fini del riconoscimento dell’indennità al comma 1, i soggetti titolari della prestazione, alla data di presentazione della domanda, non devono essere in alcuna delle seguenti condizioni:
a) titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
b) titolari di pensione.
3. L’articolo 34 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 è abrogato.
(Omissis)
In sostanza, dunque, emerge quanto segue:
Prima ancora che il decreto venisse pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’Adepp (Associazione degli Enti di previdenza privata) aveva già commentato negativamente, in una nota, questa sperequazione tra gli iscritti all’Inps e alle altre Casse “Garantire tutti i liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps 1.000 euro e solo 600 euro agli iscritti alle Casse di previdenza che fanno parte di Adepp è una nuova insopportabile ingiustizia verso categorie duramente colpite dall’emergenza Covid-19 e che hanno dimostrato, anche a costo della propria vita, di essere al servizio del Paese. Ricordiamo peraltro che le risorse provengono dalle tasse che paghiamo tutti e che i professionisti iscritti alle Casse pagano addirittura due volte, personalmente e attraverso i loro enti”.
Sempre Adepp ha rimarcato, in questi giorni, che “anche la gestione 2019 si è chiusa, per chi ha approvato il proprio Bilancio, con un segno positivo.
Inarcassa (ingegneri, architetti) chiude il Bilancio con un avanzo economico di “805,9 milioni di euro ed un patrimonio netto di oltre 11,4 miliardi” (favorito anche dal “rendimento lordo contabile, che è pari al 4,86%”).
“Consegno alla prossima gestione – dichiara il presidente Inarcassa Giuseppe Santoro – un risultato di bilancio mai raggiunto prima, nella consapevolezza che i sacrifici fatti sino ad oggi possono essere messi a rischio dai gravissimi effetti della pandemia di questi ultimi mesi. Alle generazioni future spetterà l’onore e l’onere di proseguire su un percorso di rigore, trasparenza ed unità che ha contraddistinto questa gestione. Guardiamo con estrema attenzione e fiducia alle scelte che il Governo adotterà per traghettare il Paese in una ripresa rapida e concreta, capace di riportare l’Italia ai livelli raggiunti, seppur con fatica, nel 2019”.
Cassa Geometri per l’esercizio 2019 porta a casa un risultato economico di 44,6 milioni di euro (+8 milioni di euro rispetto al risultato atteso nell’aggiornamento previsionale 2019), in crescita rispetto ai 38,7 milioni del consuntivo 2018.
“La costante ripresa dei redditi non solo conferma l’arresto della contrazione negli anni precedenti causata dalla crisi del comparto dell’edilizia ma è la risposta concreta alle azioni che come categoria stiamo continuando a portare avanti per consolidare la capacità dei geometri di rispondere alle esigenze del mercato – ha dichiarato Diego Buono, presidente di Cassa Geometri –. Oggi, alla luce degli eventi legati al COVID-19, siamo impegnati al fine di non disperdere questo risultato e proprio in tal senso abbiamo messo in campo un ampio ventaglio di misure”.