Un contribuente si è rivolto all’Agenzia delle Entrate per chiarire un dubbio che affligge molti proprietari di casa. Questo il quesito posto: come si fa a ottenere il credito d’imposta per i canoni di locazione non riscossi?
Il Fisco tutela i locatori di inquilini morosi permettendo loro di recuperare le imposte sulle mensilità non pagate, ma solo nell’ambito di un procedimento di sfratto.
In base agli articoli 21 e 26 del Tuir, al proprietario spetta un credito pari all’ammontare delle imposte versate sui canoni di affitto non percepiti. I redditi derivanti da contratti di locazione di immobili a uso abitativo, infatti, non concorrono a formare il reddito se non vengono percepiti.
C’è però una condizione da rispettare, ovvero che il mancato pagamento sia provato dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento.
Per ottenere il credito di imposta per i canoni non percepiti, il proprietario ha due possibilità davanti a sé.
La prima è che il credito di imposta può essere indicato nella dichiarazione dei redditi (la prima dopo la conclusione del procedimento di convalida dello sfratto e comunque non oltre il termine ordinario di prescrizione decennale).
La seconda è che il credito di imposta può essere richiesto a rimborso, presentando istanza agli uffici finanziari, entro i termini di prescrizione.
Infine, l’Agenzia delle Entrate ricorda che “l’eventuale successiva riscossione (totale o parziale) dei canoni per i quali si è usufruito del credito d’imposta comporterà l’obbligo di dichiarare tra i redditi soggetti a tassazione separata (con la possibilità di scegliere la tassazione ordinaria) il maggior reddito imponibile rideterminato”.
FONTE: FiscoOggi