Come ormai risaputo, quello italiano è un popolo di risparmiatori e proprietari di case. In particolare di seconde case. Case, dunque che non vengono abitate direttamente dal proprietario, ma che vengono acquistate per ricavarne un reddito immettendole nel mercato degli affitti.
I numeri forniti dall’Agenzia delle Entrate rivelano che ammonta a 5.556.340 il numero di case “a disposizione”, il 17,2% del totale delle abitazioni. Rivelano inoltre che il 18% degli italiani ha almeno una seconda casa e che il 15,2% della popolazione ha una seconda abitazione che utilizza solo per le vacanze.
I dati degli ultimi studi del gruppo Tecnocasa dicono che nel 2021 il 42% delle transazioni immobiliari avvenute ha riguardato proprio l’acquisto di una seconda proprietà, con più di 270 mila abitazioni scambiate su un totale di 628.317.
Gli studi del gruppo Tecnocasa, inoltre, rivelano che nel 32% degli acquirenti di immobili ha un’età compresa tra i 45 e i 54 anni; mentre gli acquirenti di età compresa tra i 35 e i 44 anni, rappresentano il 27,7% del volume totale. Il 70% di chi ha comprato per investire è sposato e il 29% lavora come dirigente, imprenditore o libero professionista; gli impiegati sono 26,5%, seguiti da pensionati (14,8%).
Chi compra per investire, e quindi per mettere a reddito, sceglie soprattutto la tipologia di immobile più richiesta dal mercato, ovvero il bilocale, con il 34,4% delle scelte, soprattutto nel centro delle grandi città, insieme al trilocale, che arriva al 26,4% delle scelte degli acquisti degli investitori. Chi compra per investimento non si rivolge al mercato del mutuo, ma lo fa prevalentemente con propri fondi diretti (81,3%), mentre solo il 18,7% degli investitori ricorre al credito bancario.
Indicativamente, il guadagno lordo di un investitore immobiliare si aggira intorno ai 600 euro al mese (7.200 euro annui), che salgono di molto per bilocali situati nel centro nelle grandi città o per immobili condivisi da studenti o lavoratori, mentre scendono per piccoli centri o per la periferia. Questo introito deve poi essere moltiplicato per il numero di immobili che si mettono a reddito.
Questo tipo di investimento, se sostenuto senza ricorrere a prestiti bancari, porta da subito ottimi introiti.