Le persone senza fissa dimora in Italia, secondo l’ultima indagine Istat pubblicata il 15 dicembre, sono 96.197, il 38% stranieri. Un dato che racconta le difficoltà di molti cittadini. Come rilevato anche dalla Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, questi numeri scattano una fotografia di quanto sta succedendo nel nostro Paese ma “non identifica la condizione di bisogno sociale di chi oggi vive ai margini“. Un fenomeno che si concentra prevalentemente in sei Comuni: Roma con quasi il 9%, Milano, circa il 7%, poi Napoli, Torino, Genova e Foggia. In cima alla classifica, anche i Comuni di Alessandria, Trieste, Reggio nell’Emilia, Bologna, Como, Savona, Venezia e Brescia, oltre che a Marsala, Catania, Sassari e Cagliari.
Complessivamente i senza fissa dimora stranieri provengono da 139 Paesi. La graduatoria per paese di cittadinanza vede in testa la Romania, con il 10,3% del totale e un rapporto di mascolinità bilanciato. L’Africa è il continente più rappresentato con 11 paesi tra i primi 20. Marocco, Nigeria, Mali e Somalia figurano nelle prime cinque posizioni che, insieme, costituiscono il 27% del totale. Per questi paesi la percentuale di donne è molto bassa, a parte la Nigeria e l’Eritrea che registrano valori leggermente più elevati ma comunque minoritari.
Di particolare rilievo la presenza nelle prime venti posizioni di cittadini stranieri provenienti da paesi in guerra o politicamente ed economicamente instabili come la Somalia, l’Afghanistan, l’Iraq.