[A cura di: Luigi Pagliuca – presidente della Cassa di Previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili] Il drammatico impatto del Coronavirus ha messo in risalto ancora di più le mancanze ataviche del nostro sistema. Molte delle difficoltà che stiamo riscontrando in queste ultime settimane erano già ben presenti nel nostro Paese e chiare ai tanti operatori del settore: la pandemia ha acceso un faro sulle problematiche, creando un effetto domino che può essere disastroso.
Come professionisti economici, il primo pensiero non può che andare all’inestricabile matassa di norme del nostro sistema. Leggi spesso contorte se non in alcuni casi addirittura in contrasto l’una con l’altra.
In questi mesi sembra che “sburocratizzare” sia diventata la parola d’ordine. Benissimo, come commercialisti ed esperti contabili lo richiediamo da tempo: il nostro, infatti, è un osservatorio privilegiato sul mondo dell’impresa e dell’economia. Noi siamo l’ingranaggio di collegamento tra la norma e l’imprenditore e mai come negli ultimi mesi il nostro ruolo è stato decisivo per armonizzare la grande produzione normativa in fase emergenziale con la necessità di renderla concreta per i contribuenti. Abbiamo offerto con orgoglio il nostro contributo al superamento della prima fase della crisi anche se ci siamo sentiti mortificati dalla scarsa attenzione alle nostre istanze e alle nostre competenze.
Adesso, però, serve concretezza. Ogni volta che suggeriamo alla politica di semplificare, puntualmente poi ci troviamo di fronte a nuove ed ulteriori ‘complicazioni’. Allora, paradossalmente, forse per un periodo è meglio non chiedere troppe semplificazioni. Magari, per una volta, otteniamo l’effetto sperato!