I concetti di domicilio e residenza, anche se spesso vengono sovrapposti, hanno significati diversi e rilevanza giuridica autonoma. L’articolo 43 del Codice civile stabilisce che “il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi”. Invece la residenza coincide con il “luogo in cui la persona ha la dimora abituale”.
Residenza e domicilio possono anche coincidere.
La residenza coincide con la dimora abituale del soggetto in un dato luogo (e deve essere fissata per legge). Il domicilio coincide con il luogo in cui una persona, in un determinato momento e senza abitualità, abita o permane (ad esempio per svolgere la sua vita professionale e lavorativa o per trascorrere le vacanze estive).
Mentre il domicilio assume rilievo giuridico solo quando non è nota la residenza, quest’ultima assume rilievo per una serie di servizi e atti, come il rilascio di certificati anagrafici e l’accesso ai servizi demografici, l’iscrizione nelle liste elettorali, l’individuazione del luogo in cui vanno rilasciati determinati atti, la determinazione delle competenze giudiziarie, la pubblicazione e la celebrazione del matrimonio.